Crowfunding per valorizzare il villaggio di Borca di Cadore
Due mesi di tempo per raccogliere una somma di 15mila euro per potenziare e rendere attrattiva l’ex colonia Eni
Un villaggio nel bosco ed uno spazio culturale pensato per ospitare artisti e visitatori. Questo il concept di Progettoborca – Residences and Lab for Landscapes, che ha lanciato la campagna di crowfunding che punta a raccogliere 15mila euro nei mesi di settembre e ottobre con l’obiettivo di acquisire nuovi strumenti per potenziare le attività creative all’interno della struttura.
Il progetto riguarda l’area e le strutture dell’ex villaggio Eni, la colonia fatta costruire tra la metà degli anni 50 e 60 da Enrico Mattei e progettata dallo studio Gellner.
Originariamente il complesso – attivo fino al 1991 – prevedeva, a valle dell’area di 200 ettari scelta per il progetto, la struttura della colonia per ospitare 400 bambini, al margine un campeggio a tende fisse per circa 200 ragazzi e sul restante terreno un sistema di villette per il soggiorno dei dipendenti Eni e delle loro famiglie.
Dal 2014 il laboratorio di arti visive Dolomiti Contemporanee, in collaborazione con il gruppo Minoter, si è occupato di rifunzionalizzare questi spazi creando un luogo di incontro e sperimentazione per giovani artisti, designer e architetti, che hanno lavorato insieme a Dolomiti Contemporanee su idee di rigenerazione creativa e culturale del luogo abbandonato. Ora, dopo due anni di attività, parte l’iniziativa di crowdfunding per acquisire attrezzature e macchine in vista di nuovi laboratori (di stampa e tipografico, di autocostruzione, di fabbricazione digitale) e per migliorare il programma di residenze e workshops, estendendo tempi e potenzialità produttive.
Obiettivo quello di realizzare progetti sempre più complessi e consolidare il Progettoborca come un’esperienza unica nello scenario europeo, grazie alle sue particolarità paesaggistiche e legate alla creazione di rete fra professionisti.
In cambio di ogni donazione sono previsti dei gadget realizzati ad hoc per la campagna da artisti e designer, rivisitando oggetti della colonia, come tazze, tavolini e sgabelli o ispirandosi ad essa, come la lampada costruita seguendo le linee dell’auditorium.
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