04-10-2016 2 minuti

Da Expo alle periferie: il padiglione della Coca-Cola diventa un playground coperto

Un anno dopo la chiusura di Expo. Installato a Famagosta il campo da basket progettato da Peia Associati

"Con l'apertura di questo parco giochi e con la sistemazione del campo da basket esistente i ragazzi avranno l'opportunità di praticare sport in una struttura adeguata, direttamente nel parco del loro quartiere"

Giuseppe Sala

A un anno dalla chiusura di Expo Milano 2015, Coca Cola taglia il nastro del campo da basket donato al Comune di Milano. Situato all’interno del Parco Robinson a Famagosta, è diventato realtà il primo playground coperto del capoluogo lombardo. Eredità diretta del grande evento del 2015. I lavori, iniziati ad aprile, oltre alla realizzazione del playground ad accesso libero e gratuito hanno riguardato anche la riqualificazione totale dei due campi da gioco già presenti nel parco, con l’obiettivo di offrire ai cittadini del quartiere un’area di inclusione e aggregazione completamente rinnovata.

"Con l'apertura di questo parco giochi e con la sistemazione del campo da basket esistente i ragazzi avranno l'opportunità di praticare sport in una struttura adeguata, direttamente nel parco del loro quartiere – ha dichiarato il sindaco di Milano Giuseppe Sala -. Lo sviluppo delle zone periferiche della città passa anche attraverso la collaborazione proficua tra pubblico e privato. Mettere a disposizione dei residenti nuovi luoghi di incontro – continua il sindaco – in grado di rispondere a una esigenza del territorio e capaci di rendere il quartiere più bello ed efficiente sul fronte dei servizi offerti è il primo passo per una reale riqualificazione delle periferie”.

Progettato dallo studio Peia Associati con FM Ingegneria, insieme all’agenzia di brand experience MKTG, il padiglione Coca-Cola per Expo Milano 2015 sin dalle sue origini è stato concepito per essere completamente smontato al termine della manifestazione e rimontato come campo da basket coperto. I lavori sono stati gestiti dall’impresa di costruzioni Floreani e Fornari che ha utilizzato materiali sostenibili provenienti dal ‘ciclo del riciclo’ mentre la società Mapei ha fornito la pavimentazione che utilizza una particolare tecnologia, ideata specificamente per rigenerare strutture sportive già esistenti. 

Non solo sostenibilità. La struttura sportiva è stata realizzata con materiali resistenti nel lungo periodo e ideali per adattarsi a una gestione polifunzionale. La struttura sarà infatti utilizzata per le scuole senza palestre, ma sarà anche un luogo per attività culturali e di intrattenimento per il quartiere.
 

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