12-07-2016 1 minuti

Dagli scarti alimentari al polistirolo, start up e mercato sfidano con la ricerca l’edilizia tradizionale

In Canton Ticino, ad Aragona e in Nuova Zelanda, tre esempi di economia circolare applicata alle micro-costruzioni

Legno, ceramica, lana, paglia, polistirolo, compresi gli scarti alimentari. Ecco alcuni dei materiali che danno sostanza all’isolamento termico quando si parla di edilizia sostenibile. 

Secondo la Commissione Europea le costruzioni sono responsabili del 40% del consumo di energia e del 36% delle emissioni di CO2. Da qui muovono politiche istituzionali attente all’efficientamento energetico e nuove iniziative promosse dal mercato. In questo senso lo sviluppo delle tecnologie mira a massimizzare il comfort, ad avere quindi la temperatura ottimale sia di inverno che d’estate, con il minor consumo energetico possibile. Meno lavoro degli impianti di riscaldamento e raffreddamento, quindi meno consumi e meno emissioni. 

Dalla ricerca sui materiali alle start up che investono sul recupero di rifiuti, come Edizero, azienda sarda che trasforma gli scarti del mondo alimentare, ma non solo, in componenti per il materiale dell’edilizia. Frutta, verdura, lana, sughero, terra si trasformano in mattoni, isolanti e vernici. 

Italiana è anche Montebar Villa, abitazione nel Canton Ticino che si sviluppa su un unico livello, progettata da Jacopo Mascheroni ed isolata grazie a lastre di gres porcellanato e a 22 cm di materiale isolante. 

Spostandoci in Aragona invece troviamo la Rammed Hearth House, vincitrice del Terra Award 2016, che sceglie pietre, terra e paglia a Km zero per garantire un abbattimento del 50% delle emissioni di CO2 rispetto ad una casa standard. Al tradizionale sistema di costruzione “calicostrado” in terra battuta vengono affiancati materiali quali il legno, la lana di pecora e pannelli di sughero per evitare perdite di calore durante l’inverno e il surriscaldamento d’estate. 

Per finire il polistirolo espanso, materiale altamente isolante, è stato utilizzato ad esempio per il progetto della cosiddetta “Casa-frigorifero”, un’idea neozelandese dello studio Irving Smith Jack Architects. 

Idee ecocompatibili, fatte di materiali riciclati e/o riciclabili, con un basso impatto ambientale. Storie di edilizia circolare.

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