Decolla il Laboratorio Roma050. Ecco chi sono i giovani del team Boeri

28-08-2023 Paola Pierotti 5 minuti

A un anno dalla delibera la graduatoria provvisoria. Intanto nasce una Fondazione con i player del real estate

Laboratorio Roma050: è stata pubblicata la graduatoria provvisoria (ad esito dei colloqui motivazionali) per partecipare alla task force per “il futuro di una metropoli-mondo”, il laboratorio di studio e ricerca guidato da Stefano Boeri, per Roma Capitale. Sono serviti 12 mesi per individuare i professionisti da coinvolgere (la delibera del Campidoglio che annunciava il progetto è dell’estate 2022 ), per un lavoro di 18 mesi, e con il Giubileo che inizierà tra 16.

Un progetto ambizioso che l’architetto Boeri aveva spiegato a thebrief come contributo al ragionamento sul futuro della Capitale. Per mesi si è registrato uno strascico di polemiche, compresa quella del Cnappc il cui presidente Francesco Miceli l’aveva etichettata come “scorciatoia”. Ma i curriculum dei professionisti coinvolti sono promettenti: giovani leve con esperienze internazionali e una buona conoscenza della città di Roma, un mix di studio e attivismo, di ricerca e sperimentazione.

Riepilogando le tappe: il 29 luglio 2022 sono state approvate le linee di indirizzo per la costituzione del laboratorio; il 28 dicembre è stato pubblicato l’avviso per la selezione degli specialisti, con una proroga di una ventina di giorni per la raccolta di candidature che sono state 363, per selezionare 12 architetti, 2 senior e 10 junior.


Nella commissione di valutazione oltre a Boeri anche Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di architettura della Sapienza ed Edoardo Zanchini, direttore dell’ufficio clima del Comune di Roma.


Entro il 6 luglio sono terminati i lavori della commissione, e dal giorno successivo sono partiti gli inviti per i colloqui.

Chi l’ha spuntata? Per il profilo senior sono stati selezionati Matteo Costanzo e Eloisa Susanna. Costanzo è un ex alunno della Sapienza, con esperienze formative alla Brooks University di Oxford e alla Summer School del Nai, è socio fondatore dello studio romano 2A+P/A Associati con un impegno costante sui temi della natura e della condizione della città contemporanea. Costanzo è tra i fondatori della rivista di architettura San Rocco e dello spazio per l’architettura Campo a Roma. Anche Eloisa Susanna è laureata alla Sapienza con un master alla Lumsa, ed è oggi senior architect nello studio romano Alvisi Kirimoto + partners dove lavora da 8 anni dopo un’esperienza nel gruppo G124 del senatore Renzo Piano e prima ancora con una gavetta di un paio d’anni nello studio Fuksas. Due rappresentanti della nuova generazione di architetti italiani, con esperienze anche all’estero, capaci di coniugare ricerca e applicazione sul campo.

Otto su dieci i profili junior selezionati nella graduatoria provvisoria. Per i giovani professionisti con competenze di architettura, urbanistica, rigenerazione urbana sono stati selezionati Giorgio Azzariti, che ha studiato a Roma (laurea alla Sapienza e master a Roma Tre) e a Parigi (per un master all’Ecole d’Architecture de Paris-Belleville), lavorando con studi e istituzioni internazionali come Herzog & de Meuron a Basilea e il Moma di New York; Jacopo Costanzo, laureato alla Sapienza e con un dottorato in “Architettura. Teorie e progetto”. Nel 2013 è tra i fondatori di WAR-Warehouse of Architecture and Research di cui è associato e progettista, è anche ideatore e curatore della serie “Generazione: a call from Rome”, alla quale sono seguite alcune mostre.

Margherita Erbani, anche lei formazione nella Capitale, cofondatrice del collettivo Archibloom con giovani architetti, urbanisti e paesaggisti che militano tra Roma e Lecce, che integra lo studio teorico con la progettazione, attenta all’ibridazione tra ricerca e design, alla multididisciplinarietà e alla partecipazione, nel team vincitore di Europan per il sito di Laterza; Riccardo Ruggeri, siciliano, laureato a Roma Tre con una tesi intitolata “Appennino Natura Urbana” (nel 2021), con una menzione al premio Alimentari Cult. per un podcast sulla ruralità contemporanea, con un racconto sonoro dello spazio rurale urbano della Capitale; Marco Tanzilli, co-fondatore dello studio romano Tari Architects, vincitori nel 2020 del premio “Europe best40Under40 architects”, formazione accademica accanto al professor Alfonso Giancotti (che oggi affiancano come assistenti nel suo corso alla Sapienza e che secondo indiscrezioni si era candidato per il profilo senior di questo Laboratorio) e gavetta professionale a Boston nello studio Le Freniere Architects e ancora a Roma, con lo studio Nemesi, ideatori tra l’altro del progetto “visioni romane” .

Per la grafica e la rappresentazione è in graduatoria provvisoria Carmelo Gagliano, ex studente dell’Università di Ferrara (relatori Antonello Stella e Marco Mulazzani) che con il suo progetto di Laurea “Unfinished Tor Vergata Scenario” si era aggiudicato il primo posto al contest “Architectural Thesis Award 2020”: nel suo lavoro di tesi Gagliano aveva proposto di ricavare dall’incompiuta di Tor Vergata un museo della scienza. Gagliano, dopo l’esperienza accademica, ha già fatto un anno a Copenaghen da BIG e da 7 mesi è a Parigi nello studio di Dominique Perrault.

Per il profilo di urbanista, con competenze di data science for urban design, è stata scelta Giulia Benati, ingegnere ambientale, appassionata di pianificazione urbana e sviluppo sostenibile, con esperienze formative e professionali diversificate, da un internship all’Ispra ad una collaborazione con il Ministero dell’agricoltura e con il XIII Municipio di Roma, oggi dottoranda alla Sapienza nel dipartimento di Metodi e modelli per l’economia, il territorio e la finanza.

Da assegnare i profili di esperto di protocolli di sostenibilità ambientale e l’ingegnere della mobilità, mentre Susan Isawi, laurea magistrale alla Sapienza con un semestre di studio in Portogallo, esperienze professionali di un anno in Spagna e di quattro nei Paesi Bassi, da un anno rientrata in Italia dove collabora con lo studio di paesaggio Stradivarie Architetti Associati, è entrata in graduatoria per i temi del paesaggio. La squadra è pronta, il 27 luglio è stata pubblicata la graduatoria provvisoria dei vincitori. Si attende la definitiva per partire con i lavori.

Intanto anche i privati si sono organizzati ed è nata in queste settimane Roma REgeneration, una fondazione no-profit sorta per iniziativa di DeA Capital Real Estate, Investire e Fabrica Immobiliare con l’obiettivo di supportare Roma nella crescita e nella sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con focus sullo sviluppo di un modello urbano che porti la città verso una visione organica di crescita strategica.
La fondazione sarà un “think tank lab” aperto a tutti i soggetti, pubblici e privati, “che vorranno sostenere la capitale nelle importanti sfide che la attendono nei prossimi anni, mettendo a sistema know how, risorse e idee, favorendo il dialogo e la collaborazione con le amministrazioni territoriali e nazionali e contribuendo a costruire una visione attuale per la città del futuro” si legge nella nota. Lo scopo? “Contribuire a creare una prospettiva nuova per la città, che abbia al centro un modello organico di sviluppo e crescita ed un’idea progettuale complessiva della città, mettendo a sistema il contributo di tutti”. Tre i primi progetti annunciati: una ricerca sulla città di Roma e sulle prospettive di sviluppo della Capitale. Uno studio che valorizzi Roma quale polo attrattivo internazionale. Lo studio verrà illustrato in occasione della presentazione ufficiale della Fondazione prevista entro fine anno; il lancio di un concorso internazionale di progettazione che faccia emergere le potenzialità urbanistiche, ambientali, sociali e culturali dei principali vuoti urbani della città; sostenere le potenzialità di Roma al Mipim.

In copertina: roma dall’alto ©wikipedia-licenza: cc

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Paola Pierotti
Articoli Correlati
  • Città dei 15 minuti a Roma, tagliando a metà del viaggio

  • Il Demanio rilancia il federalismo culturale

  • L’architettura inclusiva trionfa al Mies 2024, premiati Gustav Düsing & Max Hacke

  • Una città della prossimità “materiale e culturale”. Come sta cambiando Porto