24-10-2016 3 minuti

Digitale, dal progetto alla manifattura con Open Project, Manni Group e Prelios Integra

Al Forum Retrofitting Marco Marcatili (Nomisma): la committenza non sa esprimere domanda di innovazione

"Se il Bim venisse sfruttato maggiormente potrebbe offrire una reale opportunità per limitare e tenere sotto controllo molti costi"

Francesco Conserva

Investire in formazione, in nuovi strumenti comunicativi e nello sviluppo di figure professionali. Il Bim, l’artigianato e l’innovazione sono stati al centro dell’evento di giovedì 20 ottobre su digitale, immobiliare e manifattura nell’ambito del Forum Retrofitting promosso da SAIE e PPAN e con la collaborazione del Quotidiano Immobiliare. To Bim or not To Bim è la prima domanda che si pongono i progettisti di Open Project, una società di architettura con sede a Bologna e attiva anche negli Emirati Arabi, che sta ultimando il cantiere della nuova sede Bulgari di Valenza, progettato interamente con il nuovo modello Bim (fino alla fase pre-cantiere).

"La sfida consiste nell’aiutare i committenti a trasformare la gestione del lavoro – ha affermato Francesco Conserva di Open Project – e per fare questo è necessario potenziare la comunicazione delle tematiche legate al Bim, un modello già diffuso nei paesi anglosassoni ma ancora poco conosciuto nel bacino del Mediterraneo. Se il Bim venisse sfruttato maggiormente potrebbe offrire una reale opportunità per limitare e tenere sotto controllo i costi".

Importante anche il ruolo delle nuove librerie che molte aziende stanno creando. "Sul nuovo sito di Isopan sono già presenti 440 dettagli tecnici bidimensionali – ha dichiarato Cesare Arvetti Research & Development Department di Isopan, azienda che assieme a Manni Sipre e a Manni Energy fa parte della veronese Manni Group -. Il nostro scopo è quello di fornire strumenti utili ai progettisti, anche per chi si approccia per la prima volta ad un catalogo digitalizzato. Si tenga presente comunque che il processo di aggiornamento di queste informazioni richiede molto tempo". Ed è proprio il tempo secondo il rappresentante di Manni Group uno degli elementi fondamentali che possono determinare il successo di un progetto Bim. "Uno dei nostri ultimi progetti è stato realizzato per un hotel del lago di Garda – ha spiegato Arvetti -. Abbiamo rialzato l'edificio di un piano utilizzando strutture in acciaio Manni Sipre e, in concomitanza, abbiamo rinforzato la costruzione con Isocapotto, un pannello sandwich a doppio rivestimento metallico, ricoperto con materiali diversi. Tutta l'operazione è durata 105 giorni e si è conclusa prima dell'inizio della stagione estiva, come espressamente richiesto dalla committenza prima di affidarci il lavoro".

Manni Group ha legato la digitalizzazione ai temi della sostenibilità ribadendo che l'azienda veronese si sta attrezzando per abbinare la libreria Bim con una mappatura Leed, certificando le prestazioni richieste prima di tutto dai committenti internazionali.

Dai progettisti, alla manifattura, a chi si occupa di gestione del patrimonio immobiliare. Ecco che Prelios Integra ha sviluppato "un’applicazione utilizzata dai building manager per attivare processi di manutenzione ordinaria e correttiva, tracciando i dati derivati da queste operazioni in un database utile all’azienda e al committente, per capire come l’edificio si comporti in termini di gestione, costi e mantenimento”.

Innovazione nei prodotti e nel processo, questo è il Dna di Open Project, Manni Group e Prelios Integra, ma fuori dal coro è la voce di Marco Marcatili di Nomisma, che ritiene non vi sia una reale domanda per questo tipo di mercato e che sia necessario investire sull’educazione alla committenza. "Il digitale e la manifattura sono già entrati nel processo edilizio – ha dichiarato Marcatili -, ma non riescono ancora ad interpretare e a rispondere alle esigenze della domanda". 

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