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03-04-20   I   Francesco Fantera | Lettura : 3 Minuti

Ecco l’headquarter di Human Technopole firmato Piuarch

Edificio di 10 piani, due piazze (interna ed esterna) e una copertura verde di 3mila mq

«Dall’ampia area aperta, si proseguirà nell’edificio e così ci si ritroverà nel cuore del progetto: la grande piazza coperta, ispirata a quelle tipiche dei borghi e delle città italiane»

Germán Fuenmayor

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ancava solo l’ufficialità che è arrivata oggi: lo studio Piuarch ha vinto il concorso per la progettazione del nuovo iconico headquarter del campus Human Technopole che sorgerà a fianco del Palazzo Italia nel cuore dell’area di Milano che ha ospitato l’Expo 2015. A dare l’annuncio nel corso di una conferenza stampa virtuale è stato il presidente della Fondazione Human Technopole, Marco Simoni. Confermate quindi le informazioni emerse poco più di un mese fa, al momento della pubblicazione della graduatoria provvisoria. Il progetto definisce come verranno sviluppate le zone di connessione, le pertinenze del nuovo complesso e i collegamenti con le aree esterne.

Dopo aver superato con altri sei gruppi il primo step, la proposta del team guidato dagli architetti milanesi è stata indicata all’unanimità come la migliore da parte della commissione. Merito principale? Aver costruito un progetto flessibile e con visione di lungo periodo, dove il design si traduce in spazi flessibili e adatti alle attività di ricerca e condivisione che vi si svolgeranno. E se è vero che l’emergenza attuale non ha influito sul giudizio della commissione, l’operazione ricopre un ruolo ancor più importante se si pensa che si tratta di spazi dedicati alla salute e al benessere della persona.

I numeri. Guardando alle cifre dell’intervento si capisce ancor di più il suo ruolo di punta nel panorama scientifico italiano. Il Campus Human Technopole, una volta completato, coprirà una superficie di 11mila mq. L’edificio disegnato da Piuarch si estenderà su 35mila mq distribuiti su 10 livelli fuori terra, fino ad un’altezza massima di 61 metri. Laboratori di biochimica e biologia, strumentazioni scientifiche d’avanguardia e la facility di microscopia crio-elettronica, saranno i principali ambienti che ospiteranno fino a 800 postazioni di lavoro per ricercatori. Previsti anche ampi spazi comuni, sale riunioni e aule per eventi o corsi di formazione. Per tutta l’operazione, che nelle previsioni della committenza (Fondazione Human Technopole) dovrebbe essere completata in circa tre anni. Importo lavori dell’ordine dei 95 milioni di euro.

Il progetto. Il nuovo edificio sarà costituito da due volumi funzionali e flessibili racchiusi da un’unica pelle di colore bianco, a bande verticali. Si tratterà di un unicum interconnesso che arriverà fino al tetto, con i primi nove piani occupati da laboratori e uffici. L’ultimo livello, invece, ospiterà zone ristoro, aule per attività formativa, uffici dirigenziali e le terrazze con l’accesso diretto alla copertura verde.

Tre i focus dell’intervento: «il parterre attrezzato esterno, la piazza interna e il giardino pensile in copertura - ha raccontato Germán Fuenmayor, uno dei fondatori di Piuarch – non solo, l’ambito al di fuori del perimetro dell’edificio lo abbiamo immaginato come un elemento paesaggistico caratterizzato da una topografia artificiale con piani inclinati. Questi, oltre a definire lo spazio, aiuteranno anche la gestione dei flussi della mobilità e daranno vita a luoghi d’incontro. Dall’ampia area aperta, si proseguirà nell’edificio e così ci si ritroverà nel cuore del progetto: la grande piazza coperta, ispirata a quelle tipiche dei borghi e delle città italiane. Su questa – ha proseguito Fuenmayor – si affacciano tutti i piani con le varie funzioni che, in questo ambito comune, trovano un luogo ideale di scambio. È questa la parte che più delle altre riesce trascrivere architettonicamente i valori di Human Technopole».

Sostenibilità. Simbolo della ricerca di soluzioni volte a minimizzare l’impatto ambientale del volume è l’elemento forse più iconico dell’edificio, nonché terzo focus della progettazione: la copertura verde di 3mila mq. «Questa è costituita da falde inclinate e piantumate di verde – ha evidenziato Fuenmayor – che offrono ulteriore spazio di generazione di idee e confronto. Un elemento che apre il campus alla città grazie alla vista verso il centro di Milano. Il tetto, poi, è stato studiato per favorire un controllo corretto delle acque e per contribuire alla produzione di energie rinnovabile coerentemente con l’approccio green che ha portato all’inserimento dell’impianto fotovoltaico».

 

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

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