
Educazione e promozione. Saranno gli studenti a visitare e raccontare per primi il progetto di Siponto
FARE con la guida di Edoardo Tresoldi aprirà ai giovani le porte del parco archeologico
"L’arte assume il ruolo sensibile di svelare e re-immaginare altre prospettive e nuove forme di relazione con il territorio"
Gli studenti dell’accademia e delle università di architettura saranno i primi a visitare il nuovo parco archeologico di Santa Maria di Siponto. Una trentina di giovani provenienti dalle città vicine a Manfredonia saranno i veri e propri ambassador grazie alla campagna hashtag #ricostruireconarte che coinvolgerà i principali social network e permetterà di condividere le prime impressioni sull’area archeologica riqualificata e rigenerata con l’opera di Edoardo Tresoldi.
Sabato 12 marzo il team di FARE con il concept di Beatrice Oleari e Barbara Oteri organizzerà un laboratorio dove i giovani, utilizzando il disegno, la fotografia, i video e i testi elaboreranno un prodotto per interpretare e raccontare Santa Maria di Siponto, qual è il valore aggiunto dell’opera d’arte contemporanea e perché varrà la pena visitarla.
Il giovane artista Edoardo Tresoldi attiverà un dialogo diretto con i ragazzi, fornendo stimoli e suggestioni, starà poi agli studenti cimentarsi nel produrre qualche cosa di originale che possa suscitare interesse e attenzione per questo nuovo landmark, valorizzando il dialogo tra gli elementi presenti, il paesaggio, i ruderi, la chiesa e quella nuova realizzata in rete.
PPAN veicolerà i contenuti sulla propria piattaforma mediante un’area riservata all’evento.
Con i ragazzi delle Accademie di Belle Arti di Foggia e Bari e della Facoltà di Architettura di Bari si conta di attivare un momento di immersione artistica nel paesaggio. “L’arte assume il ruolo sensibile di svelare e re-immaginare altre prospettive e nuove forme di relazione con il territorio: un paesaggio simbolico che cerca collegamenti tra uomo e mondo, nel quale arte e socialità diventano occasioni di riflessione e interpretazione della contemporaneità, dell’umano e del collettivo, della scoperta di nuove prospettive, spazi agibili destinati a essere vissuti in modo nuovo”. Partendo da questa premessa, FARE ha impostato il laboratorio valorizzando questa prima occasione per riconsegnare al pubblico il parco archeologico e sperimentare attività di promozione. Gli studenti, osservatori privilegiati, racconteranno la loro percezione del luogo proponendo un sguardo personale e inedito che diffonderanno nella social community.
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