23-05-2023 Alessio Garofoli 2 minuti

“Fertile futures”: il rapporto tra Portogallo e acqua dolce alla Biennale

Il padiglione, curato da Andreia Garcia, tratta della scarsità di “oro blu” nel paese iberico

L’acqua che rischiava di non esserci portando, come si temeva, a un’altra estate di siccità. L’acqua che invece è arrivata tutta insieme causando la catastrofe in Emilia-Romagna. Sta accadendo negli ultimi giorni in Italia, ma il rapporto tra opere umane, cambiamento climatico e acqua, nella duplice veste della sua mancanza o di fenomeni climatici estremi, è sotto esame ovunque. E sarà protagonista anche alla Biennale di architettura di Venezia.

Fertile Futures è il progetto della rappresentanza ufficiale portoghese alla 18esima Mostra internazionale di Architettura, a cura di Andreia Garcia con la collaborazione di Ana Neiva e Diogo Aguiar. Il padiglione tratta temi relativi alle risorse idriche di sette aree portoghesi, con lo scopo dichiarato di immaginare un futuro fertile, sostenibile ed equo. Per dirla con il ministro della Cultura di Lisbona, Pedro Adão e Silva, «Fertile Futures affronta direttamente la tematica della carenza di acqua dolce, partendo dall’esperienza del territorio nazionale, in un lavoro che mira ad incentivare lo sviluppo di nuove strategie per la gestione e lo stoccaggio delle riserve idriche».


Il progetto intende coinvolgere le nuove generazioni nello sviluppo di soluzioni per le risorse del futuro e si propone di presidiare, tra Portogallo e Venezia, il ruolo dell’architettura nel costruire la decarbonizzazione e la decolonizzazione.


Accoppiata simbolica, quest’ultima, di questa Biennale, essendo peraltro il Portogallo un’ex potenza coloniale con alcuni possedimenti anche in Africa. Questo in risposta all’appello di Lesley Lokko, curatrice di questa edizione, che ha voluto chiamare “The Laboratory of the Future”. I sette casi oggetto di studio mostrano tramite schizzi e immagini l’azione antropica sulle risorse idriche limitate, che hanno impattato sul bacino del fiume Tâmega, sul Douro Internacional, sul Medio Tago, sull’Albufeira do Alqueva, sul fiume Mira, sulla Lagoa das Sete Cidades e sui torrenti di Madeira.

Commissionata dalla Direção-Geral das Artes del ministero della Cultura portoghese, la mostra sarà presentata tra il 20 maggio e il 26 novembre 2023 a Palazzo Franchetti, a Venezia. Elemento essenziale per qualunque forma di vita, che può anche essere visto in modo metaforico ed emotivo, l’acqua dolce è allo stesso tempo faccenda politica ed economica: e questo nel padiglione è visto come innesco di un dibattito pubblico sulla salvaguardia, la gestione e il futuro di questa risorsa naturale. Si tratta di questioni globali che si manifestano in modo a volte eclatante nelle distinte specificità del territorio portoghese. Concentrandosi sulle sette zone in questione, Fertile Futures ha incaricato dei giovani architetti, in collaborazione con addetti ai lavori di altre discipline, di presentare modelli propositivi in una cooperazione “paritaria tra saperi, generazioni e specie”.

In copertina: La mostra “Fertile Futures” del padiglione Portogallo. Ph. ©Francisco Nogueira

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessio Garofoli
Articoli Correlati
  • Il curatore della Biennale Architettura 2025 sarà Carlo Ratti

  • Agroarchitettura, cibo e sfruttamento. Alla Biennale va in scena Foodscapes

  • Immaginario indigeno, alla Biennale di architettura Sudamerica in trincea

  • Tra sogno e cambiamento. Viaggio tra le storie della Biennale Architettura 2023