25-06-2014 Paola Pierotti 4 minuti

Fiera Milano è il primo polo congressi e servizi certificato Leed in Europa

Alberto Ballardini (Habitech): "Da oggi la società sa come deve funzionare la struttura di Fuksas e come tagliare i costi delle bollette")

"Con poche migliaia di euro di investimento sugli impianti della hall, se si useranno spazi e tecnologie in modo intelligente, si andrà a risparmiare il 10% dei costi delle utenze. Se ogni anno il Centro Servizi spende 750mila euro per i consumi, in un anno si risparmierebbero 75mila euro e i tempi di ritorno dell’investimento si ammortizzerebbero in meno di 12 mesi"

Alberto Ballardini (Habitech)

Fiera Milano è la prima fiera in Europa certificata Leed. Giovedì 26 giugno a Milano, nell’ambito dell’Eire, il distretto trentino Habitech annuncerà ufficialmente di aver terminato con successo un anno e mezzo di lavori al fianco di Fiera Milano, e di aver ottenuto la targa della certificazione americana per il Centro Servizi.

Ad otto anni dall’inaugurazione dell’opera progettata da Fuksas nel quartiere di Rho Pero, la committenza ha chiesto ad Habitech di accompagnare la struttura dell’energy manager (già da tempo inserito e operativo nell’organico della società) per ottenere la certificazione Leed per il Centro Servizi: un edificio di 42mila mq di superficie distribuito su più livelli, compreso tra la lunga promenade della fiera e l’hotel di Dominique Perrault. È Leed il cuore pulsante della fiera milanese, quello dove si concentra il business, una struttura abitata tutto l’anno, dove lavorano 575 collaboratori di Fiera Milano spa, composta da una hall con una piastra commerciale, con servizi (compresi bar e farmacia), un mezzanino e quattro torri per uffici. La Fiera ha scelto di percorrere la strada del bollino green per il polo-motore delle attività, che è parte del più grande complesso fieristico che conta 350mila mq coperti e altri 60mila mq scoperti.

“Abbiamo adottato il processo di certificazione che si sceglie per gli edifici esistenti – racconta Alberto Ballardini, project manager per conto di Habitech – introducendo elementi di sostenibilità nei processi quotidiani, occupandoci della manutenzione, gestione e conduzione, e non rifacendosi al processo che si adotta per la grandi operazioni di riqualificazione urbana. Il team di Habitech ha collaborato con l’energy manager, con l’ufficio acquisti di Fiera Milano, con l’ufficio della mobilità – racconta il responsabile dei servizi per edifici esistenti di Habitech -. Abbiamo analizzato tutto quello che entra ed esce nel Centro Servizi: energia, persone, beni di consumo, servizi di pulizia e giardinaggio, manutenzione impianti e risorse umane. Un esempio: per quanto riguarda la mobilità, Fiera Milano aveva già organizzato un programma di car pooling e previsto sconti con Atm per i dipendenti che avrebbero scelto i mezzi pubblici. Abbiamo verificato tutte le iniziative già in atto su questo e altri temi, e le abbiamo inquadrate in una politica di mobilità sostenibile. Insieme a Fiera abbiamo lavorato per trovare soluzioni per migliorare l'efficienza, ridurre l'impatto ambientale e i costi operativi".

Il protocollo Leed è servito di fatto alla committenza per ridefinire alcune buone pratiche che erano già in atto ma che ancora non erano state codificate. Interventi sull’architettura targata Fuksas? “Ci siamo confrontati con un progetto costruito otto anni fa e immaginato almeno altrettanti prima – dice Ballardini – abbiamo potuto prevedere solo interventi a posteriori, ad esempio abbiamo suggerito un sistema di pellicole riflettenti sulle facciate vetrate per l’efficientamento energetico, soprattutto nelle medie stagioni”.

Il certificato Leed è come un libretto del fabbricato operativo: nel 2005 l'architettura è entrata in uso ma come spesso succede, il funzionamento ottimale dell'immobile è stato un processo di apprendimento empirico e non formalizzato. La certificazione ha consentito di trasferire ed affinare questo prezioso knowhow in documenti e procedure scritte  in modo da fornire istruzioni operative volte ad ottimizzare consumi e confort. “Un caso-esemplare – dice Ballardini – che spiega le opportunità di efficientamento di grandi macchine energivore come possono essere le fiere, i centri commerciali, gli ospedali o gli aeroporti. Per Fiera Milano abbiamo individuato tre misure di efficientamento praticamente a costo bassissimo: con poche migliaia di euro di investimento sugli impianti della hall, se si useranno spazi e tecnologie in modo intelligente, si andrà a risparmiare il 10% dei costi delle utenze”. E conoscendo i valori delle bollette l’impatto è significativo: "se ogni anno il centro servizi spende 750mila euro per i consumi – dice Ballardini –  in un anno si risparmierebbero 75mila euro e i tempi di ritorno dell’investimento si ammortizzerebbero in meno di 12 mesi".

Fiera Milano valuterà se estendere la certificazione all’intero quartiere fieristico. “Sarà comunque importante proporre lo stesso metodo di lavoro ai 20 padiglioni: documentare lo stato di fatto e capire come far funzionare al meglio le strutture, codificando processi e funzionamenti con semplici documenti operativi per l’uso quotidiano ed il controllo".

Niente medaglia d’oro, né di platino: Fiera Milano ha chiesto ad Habitech di predisporre un piano per un processo di certificazione di livello base in tempi brevi. “Penso sia meglio essere i primi a raggiungere il livello base piuttosto che gli utili ad ottenere il Platinum – ribadisce l’ingegnere di Habitech – infatti non c’è altra fiera in Europa certificata, abbiamo dato un segnale forte: Milano è arrivata per prima. Il Leed è un obiettivo raggiunto ma è soprattutto il riconoscimento finale di un percorso di consapevolezza e sensibilizzazione che ha cambiato per sempre l’approccio mentale del team di Fiera. Noi intendiamo questo tipo di certificazione come un percorso che cambia più le persone che gli immobili".

 

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Paola Pierotti
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