06-02-2017 Paola Pierotti 2 minuti

Genova rimanda il suo futuro: concorso con 10 ex aequo, niente vincitore per il Blueprint

Da Dodi Moss a Obr, da 2XL Architects a Factory3, molti genovesi in campo con team italiani e internazionali

"Un vantaggio non avere un vincitore perchè potremo attingere il meglio dai singoli. L’amministrazione mobiliterà gli investimenti sulla base delle idee ricevute"

Marco Doria

“Preso atto che nessun concorrente ha raggiunto il punteggio minimo di 70 punti, la Commissione, ai sensi dell’articolo 15 del bando, non propone alcun vincitore. Pertanto il montepremi verrà distribuito equamente tra le prime dieci proposte”. Questo è l’esito del concorso per il Blueprint di Genova che ha visto in gara 76 gruppi internazionali per cercare soluzioni capaci di concretizzare la vision di Renzo Piano Building Workshop. 

La gara di progettazione, promossa con la piattaforma digitale Concorrimi, era stata ideata per trovare idee per il ridisegno degli spazi urbani nell’area della fiera di Genova. All'iniziativa mirata a trovare un progetto a partire dall'idea di Renzo Piano hanno partecipato centinaia di professionisti da tutt'Europa e sono scesi in campo gran parte degli studi genovesi. Mesi di lavoro per i progettisti, risorse economiche investite da parte di professionisti e organizzatori, ma senza un risultato: la gara si è chiusa senza vincitore. “Un vantaggio – ha commentato il sindaco Marco Doria – perchè potremo attingere il meglio dai singoli. L’amministrazione farà quello che avrebbe fatto anche con un solo vincitore: mobilitare investimenti sulla base delle idee ricevute”.

Si stima che l'operazione valga circa 200 milioni di euro ma "ad oggi sono già disponibili 28,5 milioni dati dal Governo con due provvedimenti specifici, l’ultimo con il Patto per la città. Anche indipendentemente dal percorso concorsuale – ha dichiarato il sindaco – dovremo utilizzare queste risorse al più presto per una prima sistemazione dell’area, compatibile con le 10 soluzioni".

Non c’è un progetto da presentare alla città che diventi il preliminare per il futuro sviluppo, ma dieci soluzioni che il sindaco ha definito “apprezzate, apprezzabili”.

“La commissione ha lavorato in modo unanime – ha spiegato Giuseppe Cappochin, presidente del Cnappc e della giuria del Bluprint – con un confronto profondo su tutti i lavori presentati. In pratica, nessun progetto ha raggiunto il punteggio minimo per riuscire ad essere proclamato vincitore: i dieci premiati sono di buona qualità, ma la complessità del tema ha fatto sì che i singoli gruppi abbiano approfondito alcune parti e nessuno abbia offerto una sufficiente visione complessiva”.

La città di Genova chiude la partita e si porta a casa 76 idee, di cui 10 "apprezzabili". Addio maxi-premio da 75mila euro e rimborsi spesa da 12mila euro ciascuno ai dieci gruppi guidati rispettivamente dal greco Michalis Ntourakos, dal genovese Mauro Traverso dello studio Dodi Moss, dal milanese Paolo Gioacchino Mancia. Rientrano nella top ten provvisoria anche i team guidati dal trentenne milanese Daniele Zerbi, dallo studio Obr con Paolo Brescia, da Fiammetta Raggi De Marini di Factory3, dal genovese Michele Renzini dello studio 2XL Architects e ancora Balas Jerome dello studio francese FUSO, Daniela Grasso dello studio associato locale Rdg e infine Carlos Agelet De Saracibar dell’Università politecnica della Catalunya.

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Paola Pierotti
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