13-02-2015 Paola Pierotti 4 minuti

Housing sociale a Teramo. Demolizione e ricostruzione con Macola e Ricci Spaini

Aggiudicato il concorso indetto da Investire Immobiliare sgr per un’operazione da 16 milioni. In gara tra gli altri anche Boeri, Corvino+Multari, Proger e Rossi Prodi

"Il risultato del concorso è un chiaro segnale della volontà di partecipare alle opportunità di rigenerazione urbana che, seppur limitate nell’attuale contesto di mercato, rappresentano una importante risorsa per il settore e l’economia del nostro Paese"

Domenico Bilotta

Giorgio Macola con Ricci Spaini Architetti Associati con gli ingegneri locali Gabriele Di Feliciantonio e Fabrizio Capriotti e con Claudia Di Girolamo hanno vinto il concorso per un nuovo intervento di 115 alloggi nel centro storico di Teramo. Housing sociale, previa demolizione e ricostruzione. Nasce da un concorso di idee il nuovo concept che rinnoverà un quartiere di edilizia pubblica edificato tra gli anni ’40 e ’60 costituito da 6 palazzine. L’ente banditore del concorso è Investire Immobiliare sgr, nuova società controllata da Banca Finnat con altre, tra cui Beni Stabili, Fondazione Cariplo e la Cassa di previdenza. Inestire Immobiliare è leader in Italia nella gestione di fondi immobiliari chiusi riservati a investitori istituzionali che ha istituito un Fondo (HS Italia Centrale) con lo scopo di incrementare la dotazione di alloggi sociali nell’Italia Centrale. “Il Comune di Teramo – si legge nel bando – ha autorizzato il Fondo ad indire il concorso fermo restando che l’affidamento dei servizi tecnici potrà avvenire solo dopo e solo nel caso in cui il Fondo sia divenuto proprietario del complesso immobiliare”. Il bando prevede in ogni caso l’affidamento della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, compresa la direzione lavori al team vincitore del concorso.

Budget dell’investimento: 16 milioni di euro.

Il team guidato da Macola con Ricci Spaini si è distinto tra una ventina di studi che hanno partecipato alla gara. Il concorso infatti era in due fasi: inizialmente Investire Immobiliare aveva ricevuto 52 richieste di partecipazione e nella seconda fase sono stati valutati i progetti dei gruppi guidati rispettivamente da Corvino+Multari, Rossi Prodi, Araut Enginnering, abdarchitetti, KK Architettiassociati, Design to Users, Stefano Boeri Architetti, BioedilProgetti, Giuliano Donati, Sergio Agostinelli, Nothing Studio, Simone Solinas, Conzales Rossi Architetti Associati, B+C architects urbanistes, Proger e Maurizio De Siati.

“Siamo molto soddisfatti del successo che ha riscosso il concorso e dell’ampia partecipazione di professionisti che voglio sentitamente ringraziare – dichiara Domenico Bilotta, Managing Director di Investire Immobiliare SGR, che gestisce il Fondo HS Italia Centrale. È un chiaro segnale della volontà di partecipare alle opportunità di rigenerazione urbana che, seppur limitate nell’attuale contesto di mercato, rappresentano una importante risorsa per il settore e l’economia del nostro Paese. È questo il caso in cui la finalità dell’housing sociale favorisce la realizzazione di una pluralità di risultati che vanno dalla rigenerazione del tessuto urbano fino all’attivo coinvolgimento di professionalità e capacità imprenditoriali locali. Adesso la sfida sarà realizzare il progetto nei tempi più brevi possibili dopo le necessarie valutazioni ed autorizzazioni da parte del Comune di Teramo".

L’ambito urbano oggetto del concorso, per una superficie di circa 20mila mq, è parte integrante di un Piano di Edilizia Economica Popolare e prevede un mix di funzioni residenziali, commerciali e urbane. Il gruppo vincitore del concorso ha proposto un progetto di architettura in grado di interpretare la specificità del luogo con una soluzione in grado di fare reagire positivamente il contesto esistente con il programma funzionale previsto e di costruire un nuovo luogo urbano in cui tutti ed in particolare i vecchi ed i nuovi residenti si possano identificare.

“Il programma proposto – spiegano gli architetti – a fronte della scarsa permeabilità dell’insediamento suggerisce di procedere per fasi progressive di demolizione e ricostruzione con l’obiettivo di definire una nuova identità del luogo, un nuovo centro di quartiere che interpreti l’attuale configurazione del sito risolvendone i problemi ma recuperando allo stesso tempo il principio insediativo e la scala dell’insediamento esistente”.

Il rapporto tra via De Gasperi e via Campano (10 metri di dislivello) guida la costruzione del progetto. La permeabilità ricercata non è solo visiva ma è anche il principio che definisce i modi d’uso dell’intero insediamento. L’obiettivo è organizzare un piccolo quartiere accessibile e attraversabile che contenga al proprio interno spazi e funzioni capaci di attirare i residenti e gli abitanti dell’area urbana circostante.

Il progetto cerca di ritrovare nel nuovo quartiere dei riferimenti sia alle “case popolari” preesistenti che al tessuto del centro storico per densità del costruito e scala degli spazi aperti. Una porzione di centro storico che cresciuta sull’altro lato del fiume ne diventa una sorta di porta d’accesso pedonale. “La scelta di organizzare i circa 8.000 mq di superficie residenziale in unità relativamente piccole dà all’insediamento l’aspetto di una aggregazione di edifici di dimensione paragonabile a quelli del centro storico organizzati in tre gruppi di 4, 6 e 2 corrispondenti alle tre fasi di realizzazione ipotizzate”.

In sintesi il progetto propone attraverso la sostituzione del tessuto edilizio esistente di passare da un insediamento popolare isolato su un costone, a un impianto urbano a borgo. Un frammento di Teramo staccato dalla città storica, ma che ne riproduce in forma contemporanea le qualità essenziali sia dal punto di vista ambientale che da quello estetico e di rapporto col paesaggio della collina e della città oltre-fiume.

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Paola Pierotti
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