02-02-2017 Paola Pierotti 2 minuti

Il Comune boccia lo stadio della Roma: “parere non favorevole”

Progetto definitivo non idoneo per ragioni di sicurezza, carenza di funzionalità e mancanza di documenti

Stop allo Stadio della Roma. È la Regione Lazio a darne la notizia sulla pagina web “trasparenzastadio”. L’Amministrazione comunale di Roma Capitale ha consegnato alla Regione le valutazioni sul progetto dello stadio da realizzare a Tor di Valle e il parere unico sul progetto definitivo – si legge nel documento – "è non favorevole”.

La non idoneità del progetto definitivo riguarda i temi della sicurezza, della carenza di funzionalità e della carenza documentale e di contenuti. Più precisamente nel documento firmato dal rappresentante unico di Roma Capitale e inviato alla Regione si fa riferimento a “numerose situazioni in cui non possono ritenersi garantite le condizioni di sicurezza, con particolare riferimento alla circolazione stradale sia veicolare che pedonale”. Nell’elenco di osservazioni puntuali si citano “localizzazioni di uscite da parcheggi in curva; concentrazioni di accessi e uscite da parcheggi anche multipiano con elevati rischi di intasamenti; varchi su rotatorie; promiscuità di accessi veicolari dell’utenza e delle merci”.

In tema di sicurezza, oltre a quella stradale, c’è anche quella idraulica per la quale si rileva “la non compatibilità con le condizioni di pericolosità idraulica dell’area”.

La carenza di funzionalità si riferisce a viabilità, parcheggi e trasporto pubblico, come, a titolo di esempio “l’inadeguatezza dimensionale delle aree per il capolinea del Tpl della stazione ferroviaria Tor di Valle della Roma-Ostia Lido” o ancora “la sottostima dei flussi di traffico nello studio trasportistico”.

Il documento conclude sottolineando che “nonostante le reiterate richieste di integrazione documentale ancora numerose sono le carenze di documentazione e contenuti”. Il riferimento in questo caso è alla carenza di progettazione per gli aspetti del Tpl, allo specifico accordo con la Regione Lazio per il potenziamento dell’infrastruttura Roma-Ostia Lido, “all’impossibilità – si legge ancora nel documento – di valutare la dotazione di parcheggi relativi al commerciale del Business Park in mancanza di una chiara definizione degli spazi commerciali”. Tra gli altri esempi citati, restando nell’area del commercio, si ribadisce la carenza di puntuali indicazioni sulla configurazione del centro commerciale, sui requisiti previsti dalla norma sul tema, sui percorsi accessibili ai disabili nella media struttura di vendita. 

L’elenco della carenza documentale riguarda anche l’ambiente, l’urbanistica, l’edilizia, le strutture, le opere idrauliche, gli espropri e la cosiddetta “tutela Beni in Carta per la Qualità”. Quest’ultima viene esplicitata con la “necessità di valorizzare anche parzialmente le tribune dell’esistente ippodromo realizzate nel 1959 su progetto dell’architetto Julio Lafuente”. 

Stop quindi ai lavori della conferenza dei servizi che avrebbero dovuto concludersi il prossimo 6 febbraio. Freno a mano tirato sull’operazione di sviluppo immobiliare con un valore stimato intorno a 1,7 miliardi di euro.

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Paola Pierotti
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