28-11-2014 Paola Pierotti 3 minuti

Il mattone ai tempi dello Sblocca Italia. Criticità e opportunità (secondo Arel)

All’incontro promosso dall’Associazione Real Estate Ladies Anna Pasquali, Stefania Montinari, Luca Navarra e Edovige Catitti

"Non credo che i fondi stranieri vengano in Italia se c'è o non c'è il rent to buy. Ci chiedono piuttosto quando si inizia e quando si finisce e visto non sappiamo mai dare una data certa per il completamento, gli stranieri in Italia non arrivano"

Luca Navarra

"Chiarezza, semplificazione, regole certe, omogeneità sono gli obiettivi che il governo si è prefissato con il decreto Sblocca Italia, temi fondamentali per far ripartire il settore delle costruzioni e il mercato dell'immobiliare: principi buoni e generalmente condivisi sul piano delle regole che andranno poi rivisti in fase attuativa". Così gli avvocati dello studio Legale Resta e Associati hanno introdotto il convegno "Il mattone ai tempi dello Sblocca Italia" promosso dall'associazione Arel Real Estate Ladies e organizzato a Roma il 27 novembre.

Nello Sblocca Italia, approvato l'11 novembre scorso si trovano 192 pagine di testo normativo dedicato a temi importanti come la manutenzione del territorio, la riqualificazione delle volumetrie esistenti, le incompiute, la messa in sicurezza degli edifici pubblici, il regolamento edilizio unico, l’utilizzo di fondi europei, gli incentivi per l’edilizia privata con sconti sugli oneri. Qualche importante segnale sul fronte delle infrastrutture e novità sul fronte casa relativamente alle ristrutturazioni e alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Per il mondo dell'immobiliare attenzione al rent to buy, alla liberalizzazione degli affitti di compendi e defiscalizzazione e ai nuovi strumenti contro la grande crisi.

Sul tema dell'immobiliare è stato dedicato un workshop di approfondimento a cui hanno partecipato anche Anna Pasquali, ad Beni Stabili Gestioni sgr, Stefania Montinari, Head of Investment di Europe Real Estate, Edovige Catitti, docente Luis e Amministratore della Fonte (Caltagirone) e Luca Navarra, consigliere delegato Italiana Costruzioni.

"Non è possibile pensare che nelle grandi città qualsiasi iter urbanistico abbia una durata più che decennale, così è impossibile progettare. Dopo 6-7 anni un'attività che abbiamo impostato può essere ormai sorpassata" dichiara Luca Navarra che con la sua impresa Italiana Costruzioni affianca molto spesso operazioni destinate a lasciare un segno anche in termini di buona architettura (dal Museo Maxxi al costruendo padiglione italiano di Expo 2015). Navarra partecipa al dibattito sottolineando le priorità: "non credo che i fondi stranieri vengano in Italia se c'è o non c'è il rent to buy – va dritto al punto -. Ci chiedono piuttosto quando si inizia e quando si finisce e visto non sappiamo mai dare una data certa per il completamento, gli stranieri in Italia non arrivano".

Tempi certi, tassazione e difficoltà di accesso al credito. Navarra come Catitti mettono in evidenza queste problematiche che stanno a monte delle misure e degli strumenti messi a punto dallo Sblocca Italia. "Le sempre nuove tasse generano indeterminazione e paura: concretamente, se da anni non si sa quanto costerà la gestione e la manutenzione, le giovani coppie decideranno inevitabilmente di posticipare la scelta dell'acquisto di una casa". Non solo, c'è a monte un problema di cultura e di mercato che non va tralasciato. "A Milano il pubblico di acquirenti moderni domanda la Classe A, a Roma iniziamo ora" ha commentato Catitti.

"Nello Sblocca Italia qualcosa si è fatto per contrastare il tema delle procedure farraginose. Sicuramente bisogna lavorare sulla legge urbanistica, sul fatto che Slp e Sul devono avere criteri univoci ma sicuramente con questo decreto intravediamo un'apertura al dialogo. Restando sui fondi immobiliari – ha commentato Anna Pasquali nel 2010 si è seminato il panico ed è rimasto tale per un anno e mezzo almeno. Ora vediamo una volontà di cambiamento". "Oggi in effetti possiamo dividerci un appartamento" ha aggiunto (con una battuta) Catitti in riferimento all'articolo relativo alla manutenzione per l'edilizia privata. Navarra resta molto scettico e cita il 'contributo straordinario' (previsto dall'articolo 17 dello Sblocca Italia): "prima ce l'avevamo solo noi a Roma: pagavamo un contributo straordinario oltre agli oneri di urbanizzazione, ora è esteso a tutt'Italia. Mal comune mezzo gaudio – commenta l'imprenditore – ma sicuramente non stanno agevolando la nostra attività". In sintesi: "nello Sblocca Italia non vedo che briciole, nulla che abbia effettiva incidenza nel settore immobiliare, sicuramente – conclude Navarra – registriamo la voglia di parlarne".

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Paola Pierotti
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