08-05-2024 Erica Prontera 3 minuti

L’“architettura debole” protagonista alla Milano Arch Week 2024

Dal 20 al 26 maggio la manifestazione dedicata alla trasformazione della città. Lectio inaugurale di Lina Ghotmeh

Torna Milano Arch Week 2024, la settimana dedicata all’architettura, alle trasformazioni urbane e al futuro della città. Quest’anno il tema è l’architettura debole, in ascolto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini, in dialogo con il territorio e i suoi abitanti.

L’obiettivo della manifestazione è quello di farsi “momento di riattivazione sociale e culturale delle energie della città per indagare a fondo il potere abilitante”, come si legge in una nota diramata dagli organizzatori. Per fare questo, nei mesi scorsi, tramite una open call, sono state raccolte le proposte di associazioni, progettisti, cittadini attivi e organizzazioni locali sui temi della manifestazione. Diverse le istanze pervenute partendo dall’housing sociale, passando agli edifici in stato di abbandono fino ad arrivare all’inclusione sociale delle diverse comunità di Milano. Tramite queste voci attive, insieme all’omaggio implicito a due maestri della filosofia e dell’architettura caratterizzati dalla “debolezza” recentemente scomparsi, Gianni Vattimo e Andrea Branzi, Milano Arch Week 2024 vuole indagare le possibilità presenti in quell’“insieme infinito di ‘piccole cose’” che è la città, e indagare le ragioni per cui l’architettura può essere il seme del cambiamento.

In calendario dal 20 al 26 maggio, la sesta edizione manifestazione è promossa dall’Amministrazione meneghina insieme al Politenico di Milano e Triennale Milano, con la direzione artistica di Stefano Boeri, presidente di Triennale, la curatela di Nina Bassoli, per architettura, rigenerazione urbana, città di Triennale Milano e da Matteo Ruta, docente del Politecnico, con la collaborazione di Joseph Rigo.


Tra gli ospiti interazionali, Lina Ghotmeh – architetta di origine libanese con base a Parigi autrice nel 2023 del Serpentine Pavilion di Londra –, che terrà la lectio di inaugurazione della manifestazione lunedì 20 maggio al Politecnico.


Poi Christian Kerez professore all’Eth di Zurigo che promuove una continua ricerca sullo spazio e la sua costruzione, Peris+Toral Arquitectes, studio di Barcellona vincitore nel 2021 del Premio europeo di architettura Matilde Baffa Ugo Rivolta per il social housing promosso dall’Ordine degli architetti di Milano e ancora Alessandro Petti e Sandi Hilal, fondatori del collettivo Daar – Decolonizing architecture art research, vincitori del Leone d’Oro alla Biennale Architettura 2023.

Oltre 80 gli appuntamenti, selezionati attraverso la call, che si svolgono in 46 sedi diffuse nella città: scuole, teatri, associazioni, biblioteche, giardini di quartiere, chiese, Comuni dell’area metropolitana, che coinvolgeranno anche i quartieri più esterni. La manifestazione si apre così al dialogo con le diverse istituzioni e i quartieri della città, coinvolgendo attività e iniziative locali e raccontando la natura policentrica, complessa e vitale di Milano. Novità di questa edizione il format As strong as you can, immaginato come una sequenza di racconti, che raccoglie progetti e ricerche di giovani voci.

Tra gli eventi da segnalare anche quelli che vedranno protagonista l’Ordine degli Architetti di Milano e la sua Fondazione nella sede di via Solferino 17. L’importanza del rapporto tra architettura e urbanistica nella trasformazione delle città su vasta scala sarà il tema della lecture del 22 maggio di Bob Allies, fondatore dello studio Allies and Morrison. I due giorni successivi sempre gli spazi della sede dell’Ordine ospiteranno prima la conferenza Abitare giovanile a Milano. Le sfide dell’abitare in una prospettiva metropolitana, promosso con Fondazione Housing Sociale partendo dalla ricerca Abitare fluido di Fondazione Feltrinelli, in continuità con i temi emersi nel 2023 nel festival Cara Casa, e successivamente la mostra-talk Housing in Europa, una storia continua di sperimentazioni, in cui lo studio H Arquitectes racconterà il progetto dell’edizione 2023 del premio Baffa Rivolta, a cui seguirà un momento di dibattito sull’abitare moderno.

Nei giorni della Milano Arch Week, negli spazi della Triennale, si potrà visitare anche la mostra Gae Aulenti (1927 – 2012), che racconta il lavoro e la vita dell’architetta, realizzata in collaborazione con l’archivio Gae Aulenti e curata da Giovanni Agosti con Nina Artioli e Nina Bassoli, che rimarrà aperta al pubblico fino al 12 gennaio 2025.

In copertina: ©Triennale Milano

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Erica Prontera
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