04-04-2016 3 minuti

L’eredità dei grandi eventi. Milano e Torino studiano un polo d’eccellenza anche sanitario

Focus di Repubblica e Sole24Ore sulle città che hanno ospitato eventi internazionali

Eventi globali come le olimpiadi o le esposizioni internazionali creano posizioni nette negli abitanti e nella classe politica delle città ospitanti: c’è chi si schiera a favore dell'evento per il prestigio, per il possibile risveglio dall’immobilismo dovuto alla crisi, c'è chi invece contrasta l'evento per paura di non saperlo governare o delle future eredità negative. D'altra parte sono molti i siti rimasti abbandonati o i debiti conseguenti. Resta che i grandi eventi producono trasformazioni su città e territorio, e che a diverse scale, possono avere comunque ricadute positive sull’economia locale. Anche nel lungo periodo, come succede spesso per progetti e politiche che interessano il governo del territorio. È accaduto questo a Torino dove le montagne olimpiche riescono ad attrarre interessanti investimenti, come quello del Club Med, ma anche a Milano dove i primi dati del dopo Expo confermano già un trend positivo per il turismo in città. Se ne parla in due focus di Repubblica e Sole 24 Ore in questi giorni.

Il Club Mediterranée intende investire 80 milioni di euro nell’ex area delle gare di bob di Sansicario, nel comune di Cesana, per la creazione di un resort da 1000 posti letto con la produzione di 400/500 posti di lavoro. Salvatore Tropea su La Repubblica del 3 aprile ripercorre la proposta “Bye bye bob” dell’ex gruppo francese (da poco più di un anno sotto controllo del fondo cinese Fosun, lo stesso fondo che nel 2013 ha comprato il grattacielo della JP Morgan a New York) che sostituisce quella ormai superata del Coni, che voleva utilizzare l’area per allenamenti, e farla invece entrare nel patrimonio turistico della provincia di Torino.

La Triennale Internazionale, che torna a Milano dopo vent’anni, si confronta necessariamente con il portato di Expo 2015. Giovanna Mancini sul Sole 24 Ore del 2 aprile riporta i commenti degli intervenuti all’inaugurazione di un evento che genererà, secondo le Camere di Commercio di Monza Brianza, un indotto di quasi 140 milioni di euro tra spese di pernottamenti, ristorazione e shopping da parte dei suoi visitatori. "Milano è il motore d’Italia e la cultura è il motore di Milano – ha detto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini -. Il post Expo a Milano durerà anni: è una città che ha investito in cultura, innovazione e design ed è destinato a restare capitale della cultura". L’esposizione internazionale ha già prodotto alcuni primi risultati, sono cresciuti per esempio i turisti con destinazione Milano. L’Assessore al turismo Franco D’Alfonso ha diffuso i dati relativi al turismo nei primi due mesi dell’anno: "1,5 milioni di presenze, quasi 50mila persone in più dello stesso periodo dell’anno scorso e 150mila in più di due anni fa. In questo senso Milano è riuscita a mantenere alti i livelli delle presenze in città". La sfida più importante però per Milano è il riutilizzo del sito dell’Expo: è qui che quest’anno si realizzeranno parte delle mostre della Triennale (17mila mq nella zona del Cardo).

Ed è proprio attorno allo sviluppo di un polo dell'eccellenza, il cosiddetto Human Technopole post-Expo, da 1,5 miliardi di euro che si comincia a guardare in prospettiva, anche da Torino. Sara Strippoli su la Repubblica del 3 aprile racconta il progetto del Parco della salute da realizzarsi nel vecchio ospedale Molinette del capoluogo piemontese, a partire già dalla metà del 2017, "un centro di innovazione e ricerca in campo sanitario sul quale il governo di Matteo Renzi intende puntare sull’area del nord-ovest". Piero Fassino, chiarisce le potenzialità di una possibile sinergia con Milano e con il polo tecnopolo dell’Expo che "secondo quanto annunciato, avrà un approccio multidisciplinare e integrato sul tema della salute e dell’invecchiamento oltre a presentarsi come centro di ricerca mondiale su sicurezza alimentare, qualità della vita, ambiente. Per il Sindaco un Mi-To della Sanità che possa avviare una collaborazione fra due sistemi sanitari". 

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