X
    • Chi siamo
      RISORSE E TEMI
    • rigenerazione urbana
    • le iniziative
    • le competizioni
    • innovazione
    • i protagonisti
    • la scuola

    • FOCUS
    • Biennale Venezia
    • Scali Milano
    • Comunicare l'architettura
    • Salone del Mobile e fuorisalone

    COMUNICAZIONE E NETWORKING

    • Facebook
    • Twitter
    • Instagram
    • Linkedin
    • Youtube

    © 2021 PPAN srl - all rights reserved

  • thebrief.city
  • thebrief
Iscriviti

  • .
  • Risorse e temi
  • Focus
  • Archivio
  • thebrief.city
  • le iniziative

15-04-22   I   Andrea Nonni | Lettura : 4 Minuti

Da Los Angeles 1984 a Milano-Cortina 2026

Il punto con Francesco Romussi, operation manager di Fondazione Milano Cortina 2026
L

e Olimpiadi di Milano-Cortina dovranno essere un punto di rottura come sono state quelle di Los Angeles del 1984. Così Francesco Romussi, operation manager di Fondazione Milano Cortina 2026, intervenuto nel dibattito promosso da Scenari Immobiliari e Risanamento. «Le Olimpiadi del 2026 segneranno un punto di svolta significativo. A seguito della crescita esponenziale dei costi dei grandi eventi, con l’impegno verso l’ambiente e contro l’ingiustizia sociale, il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha esplicitamente richiesto di far fronte a tendenze non più sostenibili, chiedendo di adottare i principi dell’Agenda 2020, con una serie di raccomandazioni puntuali. Ecco che il grande evento italiano sarà il primo a tradurre i principi in azione».

Tante le novità per il grande evento del 2026. Sarà anche il primo ad avere due host cities, «abbiamo dovuto modificare i contratti - ha raccontato Romussi - ci saranno due bracieri, due città per tutto. Sarà un momento di rottura soprattutto perché sarà un’Olimpiade diffusa, con una distribuzione territoriale - spiega - non semplice da gestire, ma che ci ha permesso di riusare per il 90% strutture esistenti, riducendo di molto gli investimenti».

Sostenibilità in tutti i sensi. A partire da quella economica. «A Pechino sono stati realizzati nuovi impianti, come astronavi, che non avrebbero senso in un paese europeo, soprattutto in questo tempo. La linea di azione punta a ridurre al minimo gli investimenti game dependent; si consideri che si stima una cifra dell’ordine dei 150 milioni di euro per mettere a disposizione infrastrutture che servono solo per i giochi. Oggi Regione Lombardia, Regione Veneto, Provincia autonoma di Trento e quella di Bolzano stanno investendo soprattutto in infrastrutture. Tecnicamente – spiega Romussi – sono tutte “opere olimpiche”, ma nessuna è assolutamente mandataria per lo svolgimento dei Giochi: si pensi alle varianti di Cortina e Longarone finanziate dal Veneto, determinanti peraltro per ridurre i tempi di spostamento» in occasione della kermesse, ma attese, a prescindere. 

Los Angels nel 1984 era l’unica candidata e ha scelto di riusare le strutture che erano state fatte per un’altra Olimpiade, quella del 1930. 

Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari

La sfida è quella di integrarsi nei territori, di intercettare i bisogni futuri delle località dove si incide. E nel dibattito è intervenuta su questo tema Regina De Albertis, presidente di Assimpredil: «non dimentichiamoci del ruolo delle piccole e medie imprese, i bandi non le taglino fuori. Le Pa devono tener presente il public procurement e stimolare alla competitività le tante piccole realtà economiche diffuse nel nostro Paese. Capiamo che ci sarà una questione gestionale e di complessità e stiamo proponendo – racconta – una sorta di premialità per chi prevede dei bonus per le grandi imprese che nel caso di gare importanti, attiveranno contratti collaborativi con realtà minori; stiamo cercando di replicare il modello anglosassone. Le Olimpiadi ci lascino opere, ma anche know how e valore sui territori».

Milano-Cortina nel 2026 come Los Angeles nel 1984. A spiegarne il significato è Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, che riprendendo i contenuti del nuovo rapporto ricorda come nel ’72 a Monaco ci sia stato l’assassinio di alcuni atleti israeliani, prima ancora nel ’68 a Città del Messico erano stati uccisi dei manifestanti. L’attenzione dei media in quegli anni è stata molto alta, con l’accento su vari temi. Sul fronte della sostenibilità economica l’esempio più drammatico è stato probabilmente quello delle Olimpiadi di Montréal, in Canada, nel 1976. Ricordata ancora oggi come la più grande voragine economica della storia, sarebbe dovuta costare complessivamente 65 milioni di dollari: finì per costare 1,6 miliardi. «Sono serviti 30 anni per ripianare il buco di bilancio» ha commentato Zirnstein. Los Angels nel 1984 era l’unica candidata e «ha scelto di riusare le strutture che erano state fatte per un’altra Olimpiade, quella del 1930. Altra novità? Nella struttura finanziaria dell’evento è stato introdotto l’investimento privato, coinvolgendo gli sponsor – racconta il direttore generale di Scenari Immobiliari – e dando loro visibilità, facendogli usare il marchio dei Giochi. Un successo che la città americana si rivende ancora oggi, avendo vinto la candidatura per il 2028 richiamando quel successo che sembrava davvero impossibile nel 1984».

In copertina: Giochi olimpici di Los Angeles 1984 ©CIO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

sport • turismo •

Andrea Nonni

Recenti

Emergenza casa, a Milano nasce “Fair and social housing”

Roma città in 15 minuti, Gualtieri: «I cantieri partiranno nel 2024»

Pnrr e Giubileo: Zevi e Veloccia, prove di intesa con i professionisti

FOCUS

  • Biennale Venezia
  • Scali Milano
  • Comunicare l'architettura
  • Salone del Mobile e fuorisalone

RISORSE E TEMI

  • rigenerazione urbana
  • le iniziative
  • le competizioni
  • innovazione
  • i protagonisti
  • la scuola

twitter

Tweets by PPANthebrief

Tag

futura • scommessa roma • legge architettura • libri • retail • norme e regole • housing • real estate • turismo • hospitality • concorsi • culto • sport • food • italiani all'estero • formazione • uffici • energia • arte • cultura • trasporti • industria • salute • spazi pubblici • masterplanning • città •

ARTICOLI CORRELATI

Con Enel Cuore cambiano look gli spazi pubblici del liceo Artistofane di Roma
Cultura e socialità a Cuneo, al via il concorso per l’ex frigorifero militare
Planet Netherlands, un viaggio nell’architettura olandese degli ultimi 20 anni
Premio Italiano di Architettura 2020: vincono due architette
Articolo Precedente
←Bressanone, a Modus Architects il progetto per il parco sportivo
Articolo Successivo
→A Palazzo Merulana fino al 29 maggio, la mostra “Riscatti di città”

Iscriviti alla nostra newsletter
Unisciti alla nostra community

  • Chi siamo

    RISORSE E TEMI

  • rigenerazione urbana
  • le iniziative
  • le competizioni
  • innovazione
  • i protagonisti
  • la scuola

    FOCUS

  • Biennale Venezia
  • Scali Milano
  • Comunicare l'architettura
  • Salone del Mobile e fuorisalone

Follow Us

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Linkedin
  • Youtube
© 2021 PPAN srl - Via Nomentana 63, 00161 Roma - P.iva 12833371003 thebrief Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 49 del 23/03/2015
Editore: PPAN srl - Andrea Nonni direttore responsabile - Privacy % Cookies
Accetto
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Accedendo a questo sito, chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Per maggiori informazioni consulta la nostra pagina sulla Privacy Leggi di più
Biennale Venezia Scali Milano Comunicare l'architettura Salone del Mobile e fuorisalone
Emergenza casa, a Milano nasce “Fair and social housing”
Emergenza casa, a Milano nasce “Fair and social housing”
Roma città in 15 minuti, Gualtieri: «I cantieri partiranno nel 2024»
rigenerazione urbana le iniziative le competizioni innovazione i protagonisti la scuola
La Biennale 2023 porta in scena la responsabilità dell’architettura
Il nostro Paese alla Biennale di Venezia. Chi c'era in lizza?
Fosbury Architecture, ecco chi cura il prossimo padiglione Italia