22-12-2016 Paola Pierotti 2 minuti

Mies van der Rohe Award 2017: 17 opere su 356 sono in Italia

Da Cucinella a 5+1AA, da Vaccarini a Diverserighestudio: le architetture made in Italy in lizza

L'asilo nido di Mario Cucinella Architects a Guastalla, la Città del Sole di Labics a Roma, l'Opificio Golinelli di Bologna firmato da Diverserighestudio, la cantina dalla radici bio di MADE a Treviso, la Casa della Memoria di Baukuh a Milano, il Fondaco dei Tedeschi di Oma a Venezia, i nuovi uffici di Real Group di Iotti+Pavarani a Torino, la Fondazione Prada di Oma a Milano e ancora la nuova sede di Bnl-Bnp Paribas di 5+1AA a Roma. Questi sono alcuni dei diciassette progetti italiani in lizza per il Premio dell'Architettura contemporanea Mies van der Rohe Award. Per l'edizione del 2017 del premio europeo sono stati segnalati 356 progetti. Tra gli altri progettisti italiani in gara anche Giuseppe Gurrieri Architetto, Stradivarie Architetti Associati, 2pm, Clinicaurbana, Ifdesign, Camillo Botticini, Giovanni Vaccarini e Nowa.

La giuria selezionerà 40 progetti e a seguire gli ultimi 5 finalisti saranno meta di un viaggio per tutta la commissione che dovrà decidere chi sarà il vicintore del premio. Il tour è in programma per il prossimo aprile e la cerimonia di premiazione è fissata per il 26 maggio. "In quei giorni – dicono da Barcellona – i siti delle cinque opere finaliste saranno disponibili per le visite aperte al pubblico".

"Le opere nominate sono interessanti, innovative e hanno migliorato le condizioni preesistenti nel territorio. Mettono in discussione i limiti e hanno stabilito nuovi standard basati su forti strategie di collaborazione e partecipazione". Questo il commento di Ivan Blasi, coordinatore del premio. Per la prima volta quest'anno partecipano più paesi: Georgia, Moldova e Ucraina si sono uniti infatti all'inziativa europea e la Georgia si è distinta con 7 opere nominate, espandendo i confini del premio verso est fino al Mar Caspio, a città come Kvareli. Francia e Spagna si sono distinte con 28 opere segnalate, 19 sono dal Regno Unito, 17 dalla Germania e altrettante dall'Italia, 16 dalla Danimarca e 15 dall' Austria. 

L’edilizia residenziale e gli edifici per i programmi culturali rimangono le opere più rappresentate. Seguono gli edifici per attività didattiche che hanno notevolmente aumentato la loro presenza. Il numero di progetti a destinazione d’uso misto, relativi a programmi culturali e sociali, come ad esempio una biblioteca con un auditorium o una sede comunale con un centro civico, sono anch’essi aumentati e formano il quarto gruppo in termini di tipologia di opere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Paola Pierotti
Articoli Correlati
  • La finanza di progetto chiave della partnership pubblico-privata

  • Anci e Gbc firmano un patto per un futuro sostenibile

  • Il toolbox di Carlo Ratti per la Biennale di architettura di Venezia

  • Con la Milano Design Week volano i prezzi degli affitti brevi