01-06-2022 Fabrizio Di Ernesto 3 minuti

Porta Romana, Horti apre al pubblico il suo giardino

Il nuovo complesso residenziale porta la firma di Michele De Lucchi, mentre gli interni sono di Daniele Fiori

Aspettando il maxi intervento dello scalo di Porta Romana, l’area inizia a vivere, attraverso un’imponente trasformazione urbana, a destinazione residenziale, che prevede la riqualificazione dei fabbricati esistenti e la valorizzazione del parco e del giardino storico. Parliamo del progetto Horti, nel cuore di Milano fra le storiche vie Orti e Lamarmora e a pochi metri dai maggiori punti di interesse della città – Tribunale, largo Crocetta, Università Statale, Ospedale Maggiore, la Rotonda della Besana, via della Spiga, Montenapoleone, il Duomo.

A breve sarà restituito ai milanesi un giardino finora rimasto nascosto grazie all’apertura di “Horti, il segreto di Porta Romana", il complesso residenziale realizzato nella città meneghina da Bnp Paribas real estate property development Italy che, con un investimento di circa 100 milioni di euro, ha trasformato un’area di 14.600 metri quadrati realizzando 74 unità immobiliari, due unità multifunzionali ad uso ufficio e un’autorimessa di due piani interrati, immersi in un parco di 10mila metri quadrati. Il tutto certificato in classe energetica A e con il progetto registrato Leed con obiettivo Gold; il progetto degli interni è di Daniele Fiori – studio DFA Partners. L’interior design dei tre edifici – la Villa, Orti e Lamarmora – è stato studiato in sintonia con le diverse architetture. 

Il parco ospita piante d’alto fusto come tigli e cedri libanesi, oltre al Giardino storico di 2mila metri quadrati, asservito all’uso pubblico e inaugurato il 31 maggio da rappresentanti dell’amministrazione locale insieme alla Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano, Antonella Ranaldi, all’architetto Michele De Lucchi e all’ad di Bnp Paribas real estate property development Italy, Piero Cocco-Ordini


Gli immobili presenti nell'area sono stati costruti in vari periodi tra la fine del 1700 e la prima metà del 1900 e fino agli anni '80 sono stati utilizzati come casa di cura e ricovero per anziani.


Un tempo adibito alla coltivazione di piante officinali, il giardino sarà ora aperto al pubblico e restituito ai cittadini offrendo così ai milanesi la possibilità di scoprire un’oasi finora segreta, ispirata al concetto dell’hortusconclusus: un giardino chiuso al mondo esterno che nella poetica medioevale era pensato come il luogo nel quale la natura ritrova la condizione di originaria purezza della creazione e dove i monaci si dedicavano al ritiro e alla meditazione.

Per quanto attiene al complesso residenziale firmato da De Lucchi, questi ha voluto operare la ristrutturazione in chiave residenziale della grande villa interna di fine Ottocento, un ex edificio religioso, insieme al recupero della chiesa annessa, destinata ora a spazio multifunzionale ad uso ufficio. Gli interventi hanno riguardato anche la sistemazione di due edifici storici: la lavanderia e il Casello; a cui si aggiungono un nuovo stabile e sei villette urbane indipendenti.

L’operazione di rigenerazione ha riguardato anche via Orti con una spesa di 600mila euro, in parte a scomputo oneri e in parte con risorse a carico dell’operatore. Le operazioni hanno interessato l’intera ripavimentazione e il rifacimento della sezione carrabile, la riorganizzazione degli spazi pubblici, l’ampliamento del marciapiede, l’allestimento delle aiuole e delle rastrelliere e la sistemazione ed il riordino dei posti auto.

L’area, su cui insistono i fabbricati realizzati in periodi storici differenti a partire dal 1700 fino a metà del 1900, fu acquistata e direttamente costruita dalla famiglia Dumolard con destinazione “casa di cura e ricovero per anziani indigenti e servizi collegati all’attività dell’ospizio stesso”. L’ospizio è stato gestito inizialmente dalle “Piccole Suore dei poveri vecchi” e successivamente dall’ente ecclesiastico “Provincia Italiana dell’Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri”, che ne ha ereditato la proprietà ed ha continuato a svolgere l’attività di assistenza agli anziani fino agli anni ’80.

Nel 1996 la proprietà degli immobili è stata trasferita all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e acquisita a fine 2017 da Bnp Paribas real estate property development Italy.

In copertina: il giardino e la Villa storica

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Fabrizio Di Ernesto
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