27-09-2018 Paola Pierotti 4 minuti

Scuole italiane, la radiografia di Cittadinanzattiva: 50 crolli nell’ultimo anno

XVI Rapporto sulla sicurezza dell’edilizia scolastica. La fotografia e le proposte

La verifica di vulnerabilità sismica è stata effettuata solo nel 2% delle scuole calabresi e nel 59% di quelle umbre, il certificato di prevenzione incendi è presente nel 69% degli istituti del Trentino Alto Adige e solo nel 6% di quelli laziali

Un crollo ogni quattro giorni di scuola, tre scuole su quattro senza agibilità statica, solo una su venti in grado di resistere ad un terremoto. Il Comune di Campobasso, ultima notizia rimbalzata in queste ore, si è affidato ai controlli dei tecnici comunali e dei vigili del fuoco e ha incaricato l’Università del Molise di controllare lo stato di salute di ciascun edificio. Su 35 costruzioni, 20 sono state chiuse e per altre 7 si attende il responso di agibilità. Crescono gli investimenti per la manutenzione ad opera degli enti proprietari, Comuni e Province: si parla in media di 50mila euro ad edificio per interventi di manutenzione ordinaria e di 228mila euro per quelli straordinari, ma il divario fra le varie realtà regionali è notevole. Questi alcuni dei dati che emergono dal XVI Rapporto sulla sicurezza delle scuole, presentato a Roma (27 settembre 2018) da Cittadinanzattiva. Il Rapporto fa il punto sulla sicurezza delle scuole italiane, attraverso i dati ricavati da tre tipologie prevalenti di fonti:

  • ufficiali e/o istituzionali, ad esempio del Miur, del Governo, dell’Inail
  • per quanto riguarda gli episodi di crolli nelle scuole, le rassegne stampe locali e nazionali
  • una attività di monitoraggio civico all’interno di edifici scolastici di Molise, Abruzzo, Calabria e Sicilia.

Cittadinanzattiva ha inviato a 7.252 Comuni, Province e Città metropolitane, delle istanze di accesso civico per 6.556 edifici scolastici di 20 Regioni, con l’obiettivo di fornire un quadro più aggiornato rispetto alla sicurezza sismica e avere informazioni dettagliate ed aggiornate rispetto alle certificazioni e agli investimenti degli Enti locali sulle indagini sui solai e per sapere quali e quanti interventi manutentivi realizzati.

Il quadro è di un’Italia a tre velocità, sia sulla manutenzione che sull’adempimento delle norme e delle certificazioni richieste dalla legge: ad investire di più sulla manutenzione ordinaria è la Lombardia (in media quasi 119mila euro), meno la Puglia (non si arriva ai 3mila euro); la verifica di vulnerabilità sismica è stata effettuata solo nel 2% delle scuole calabresi e nel 59% di quelle umbre, il certificato di prevenzione incendi è presente nel 69% degli istituti del Trentino Alto Adige e solo nel 6% di quelli laziali.

Che l’edilizia scolastica sia una priorità viene dichiarato a gran voce da tutti, enti locali ed istituzioni nazionali, ma nei fatti spesso la burocrazia allunga i processi. Si aggiunga che il nuovo governo ha abbassato le serrande della Struttura di Missione di Palazzo Chigi dedicata proprio all’edilizia scolastica.

Il tema dell’edilizia scolastica è stato sollevato da Legambiente tratteggiando un bilancio a due anni dal sisma del Centro Italia. Rimangono per ora bloccate le 51 scuole innovative, bloccate da errori concorsuali. I fondi sono indispensabili (il bilancio del 2017) per sopperire ai ritardi del passato: Cittadinanzattiva stima 15-20 miliardi di euro in almeno 10 anni.

Solo un quarto delle scuole ha l’agibilità/abitabilità, poco più della metà (53%) il collaudo, un terzo è in possesso della certificazione di prevenzione incendi, poco più (36%) di quella igienico-sanitaria. A livello regionale, in grave ritardo il Lazio (9% delle scuole in possesso dell’agibilità/abitabilità, il 6% della prevenzione incendi), la Campania (11% con agibilità/abitabilità, 17% prevenzione incendi) e la Calabria (12% con agibilità/abitabilità, nessuna in regola con prevenzione incendi).

Sono una cinquantina gli episodi di crolli e di distacchi di intonaco registrati da Cittadinanzattiva, tramite la stampa locale, tra settembre 2017 e settembre 2018. Parliamo di più di un episodio ogni 4 giorni di scuola. Ad essere interessate in particolare scuole della Campania (8 casi), del Lazio (7) e della Lombardia (6). Questi si aggiungono ai 156 censiti nei precedenti anni scolastici (36 nel 2013/14, 45 nel 2014/15, 31 nel 2015/16, 44 nel 2016/17), per un totale di 206 episodi in cinque anni.

Cittadinanzattiva presenta il suo report annuale e propone alcune ipotesi migliorative:

  • Procedure snelle e rapidità negli interventi
  • Controlli serrati
  • Modifiche normative. È tempo di rivedere alcune importanti normative per chiarire le responsabilità in materia di sicurezza scolastica (legge 81/2008) e per ripensare gli spazi superando la prospettiva “aula centrica” (decreto ministeriale del 18/12/1975)
  • Anagrafe incompiuta. Per accelerare l’avvento della nuova Anagrafe dell’edilizia scolastica, è necessario che il Miur garantisca un supporto operativo alle Città metropolitane e alle Province e renda noto i tempi, le modalità di realizzazione e i costi della nuova Anagrafe.
  • Sicurezza sismica
  • Cultura della sicurezza. Si chiede al Miur di definire annualmente, con tutti i soggetti competenti, un Piano delle attività da proporre alle scuole per la Giornata nazionale della sicurezza (22 novembre).
  • Amministrazioni trasparenti. Tutte le pubbliche amministrazioni, a cominciare dalle scuole, garantiscano ai cittadini l’accessibilità alle informazioni e documentazioni relative allo stato degli edifici scolastici, agli interventi previsti, agli appalti di edilizia scolastica, di ristorazione nelle scuole e di approvvigionamento delle forniture.

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Paola Pierotti
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