27-11-2017 3 minuti

Shopping tourism in Italia tra botteghe storiche, outlet, stazioni e aeroporti

Si comprano prodotti ed esperienze. Il 50% del budget extra a destinazione dei turisti è assegnato allo shopping

Negli ultimi anni sempre più persone scelgono di viaggiare e spostarsi non solo per visitare luoghi e monumenti, ma anche per fare acquisti

“Il 2017 è stato un anno di crescita senza precedenti per il turismo in Italia, con un aumento del 7% di presenze. E’ sicuramente uno dei pochi settori che ha una prospettiva positiva, e che copre oltre il 12% dell’occupazione e l’11% del Pil”. Così Francesco Palumbo, Direttore Generale Turismo del Mibact, ha aperto il convegno Shopping Tourism, il forum italiano (Roma, 24 novembre) ideato e organizzato da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica. 
 
Ma cosa significa esattamente shopping tourism? Negli ultimi anni sempre più persone scelgono di viaggiare e spostarsi non solo per visitare luoghi e monumenti, ma anche per fare acquisti. Nonostante il successo esponenziale degli e-commerce, come dimostrano i dati del Single Day di Alibaba che in un solo giorno ha contato 25 miliardi di euro di transazioni a livello globale, in parallelo continua a crescere anche il settore del retail immobiliare e la voglia dei consumatori di recarsi in un luogo per conoscere ed acquistare non solo prodotti ma esperienze culturali a 360°, come confermano anche i dati di Confturismo, secondo i quali il 50% delle spese extra a destinazione dei turisti che visitano il nostro Paese sono per lo shopping.

Le diverse anime del commercio italiano, dalle botteghe storiche agli outlet. “L’Italia è l’unico Paese che ha caratteristiche di distribuzione molto diverse – ha dichiarato Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio – e cresce la percentuale dei turisti che ha come prima destinazione del viaggio lo shopping, che nella Penisola si regge fondamentalmente su due pilastri: il brand Made in Italy e l’artigianalità, rintracciabile prevalentemente nei piccoli centri lontani dai grandi agglomerati urbani e che devono essere promossi anche per favorire un turismo lento e maggiormente distribuito”. Di pari passo, agli antipodi, si sviluppa il retail, con centri commerciali sempre più forniti e ben organizzati, anche con servizi-navetta organizzati per ritirare e accompagnare i turisti direttamente dall’albergo allo shopping center. “Il successo di questi spazi, e in particolare degli outlet – ha spiegato Clara Petrone, Regional Marketing Operations Manager del gruppo di outlet McArthurGlen – si basa sulla ricca offerta di marchi made in Italy e internazionali concentrati nello stesso luogo, la scontistica che arriva fino al 70%, e la qualità architettonica che cresce anno dopo anno, e che contribuisce a far vivere un’esperienza unica al visitatore”. Un buon risultato è confermato ad esempio dai numeri di McArthurGlen, che conta 24 stabilimenti attivi in Italia, oltre 90 milioni di visite e un fatturato di 4,5 miliardi. 

Tra i luoghi privilegiati, ci sono gli aeroporti e le grandi stazioni ferroviarie, dove si trovano invece offerte standardizzate e di qualità, che vanno incontro alle esigenze di consumatori provenienti da tutto il mondo, come ha confermato anche Alberto Baldan, Ad di Grandi Stazioni Retail, società che gestisce 14 grandi stazioni ferroviarie italiane tra cui anche Roma Termini, che ha un passaggio di 450mila persone ogni giorno, per un totale di 150 milioni di passaggi all’anno. 
Intende entrare nel settore del turismo e non solo della filiera trasportistica anche Aeroporti di Roma, come ha raccontato Raffaele Pasquini, Head of Marketing e Business Development del gruppo. “Siamo una delle realtà più grandi d’Europa con un mercato di 40 milioni di passeggeri all'anno. Di base ci impegniamo a garantire due servizi fondamentali a chi si muove oggi: una toilette pulita e un wifi funzionante, e ora stiamo cercando di puntare più in alto – ha spiegato Pasquini -. Un aeroporto si regge su due elementi – ha continuato –  le tasse pagate dagli aerei che transitano e i soldi che vengono spesi all’interno della struttura: per questo quindi siamo interessati sempre di più a sviluppare al nostro interno mall commerciali con negozi più grandi ma anche spazi ricettivi dove il passeggero possa dormire e riposare prima del volo".

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