29-01-2024 Redazione 3 minuti

Sostenibilità degli edifici, un nuovo sistema per misurare l’impronta carbonica

Lcbi è la prima metodologia paneuropea che tiene conto dell'intero ciclo di vita delle costruzioni

Il settore immobiliare, produttore di quasi il 39% delle emissioni globali di CO2, è certamente al centro della lotta al riscaldamento climatico. Per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 i paesi europei dovranno ridurre il carbon footprint di tutti gli edifici, siano essi nuovi, rinnovati o esistenti. Gli sforzi si sono concentrati inizialmente sulla riduzione dei consumi degli edifici e sulla transizione verso la decarbonizzazione dell’energia. Ma per valutare in modo complessivo l’impatto climatico di un edificio va misurato il carbon footprint nelle diverse fasi dell’intero ciclo di vita: produzione, costruzione, utilizzo e demolizione. Fino a oggi non esisteva un metodo standardizzato che permettesse di comprendere e confrontare il carbon footprint nei diversi paesi europei. Per ovviare al problema, è oggi disponibile una nuova metodologia: la Low Carbon Building Initiative (Lcbi), un approccio armonizzato per misurare il carbon footprint degli edifici che prende in considerazione l’intero ciclo di vita dell’edificio, e fissa diversi livelli per creare un label che mette in risalto gli standard ambientali esemplari. Si tratta di una metodologia paneuropea in linea con le principali norme e strumenti esistenti (Taxonomy, Levels, Crrem, Rics).


Questo sistema, disponibile al pubblico sul sito web di Lcbi, semplifica il confronto del carbon footprint in Europa e favorisce la decarbonizzazione del settore immobiliare.


Lanciato nel 2022 dai più importanti operatori del settore, insieme all’Association Bâtiment Bas Carbone (Bbca, creata nel 2015), il programma di certificazione Lcbi sarà riservato in un primo tempo agli edifici di nuova costruzione: uffici, immobili residenziali e hotel. L’obiettivo ultimo è però quello di includere tutti gli edifici. Dice Arnaud Regout, presidente dell’Advisory Board di Lcbi, Chief Investment Officer Bpi Real Estate: «L’impegno dei partner di Lcbi è stato fondamentale per costruire questo strumento europeo innovativo, oramai accessibile a tutto il settore immobiliare. Un’armonizzazione di questo tipo invierà un segnale forte al mercato e incoraggerà gli investimenti privati nell’edilizia a bassa emissione di carbonio».

Come funziona. Il programma di certificazione Lcbi prende in considerazione l’intero ciclo di vita e valuta le prestazioni degli edifici in base a tre indicatori: embodied carbon (emissioni dei componenti dell’edificio) espresso in kg di emissioni di CO2 per mq su 50 anni; operational carbon (basato sui consumi e sulle fonti di energia), in kg di emissioni di CO2 per mq l’anno; biogenic carbon (utilizzo di materiali di origine biologica) nell’edificio, espresso in kg di emissioni di CO2 per mq. Per determinare i tre livelli del label (Standard, Performance, Excellent), ciascun indicatore è valutato in base a due criteri: completezza dell’analisi del ciclo di vita e raggiungimento dei livelli di soglia di emissione di carbonio.

Questa innovativa matrice di valutazione promuove la trasparenza e consente di confrontare il carbon footprint degli edifici. L’iniziativa Lcbi è un modo per porre l’impronta carbonica nel corso del ciclo di vita dell’edificio al centro della strategia degli operatori del settore. I vantaggi per gli operatori sono diversi.


Per i committenti rappresenta un nuovo strumento di progettazione a bassa emissione di carbonio e un modo per valorizzare gli edifici con standard ambientali esemplari.


Per gli investitori, di fondamentale importanza è l’accesso a dati coerenti e confrontabili sull’impronta carbonica degli edifici durante tutto il ciclo di vita. Bureau Veritas è la società incaricata degli audit per il programma di certificazione Lcbi. I committenti che desiderano ottenerlo devono contattare direttamente la società certificatrice. Il processo di certificazione è suddiviso in due fasi: durante la fase di progettazione viene rilasciato un certificato provvisorio e al termine dei lavori viene assegnato il label definitivo. Coordinata dalla commissione tecnica – guidata da Elioth, by Egis e da Artelia – la metodologia Lcbi è il risultato di due anni di lavoro collaborativo che hanno permesso di raggiungere un consenso su un approccio unificato. Il know-how dell’associazione Bbca, gli scambi con oltre cinquanta esperti di analisi del ciclo di vita – compresi i team della Commissione Ue – e una fase di test per sedici progetti pilota in diversi paesi europei hanno consentito una revisione critica della metodologia Lcbi in fase di consultazione. Allo stesso tempo è stata svolta un’analisi su un set di dati sull’analisi del ciclo di vita degli edifici europei per stabilire i livelli del label Lcbi. Questo risultato si deve anche al supporto degli sponsor di Lcbi: Axa Im Alts, Bnp Paribas Real Estate, Bouygues Immobilier, Bpi Real Estate, Covivio, Generali Real Estate, Icamap, Ivanhoé Cambridge, Nsi, Wo2, oltre ai partner della fase pilota.

In copertina: Milano, porta nuova centro direzionale © Fred Romero

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