06-12-2015 Paola Pierotti 2 minuti

Stefano Boeri racconta a COP21 il suo progetto per una Città-Foresta in Cina: 100 boschi verticali

Nella città più inquinata della Cina, lo studio milanese conta di costruire in 5 anni un nuovo insediamento in un’area di 1,5 kmq

Una città cablata, attraversabile a piedi, un prototipo di sviluppo urbano che contribuirà ad assorbire l’anidride carbonica delle miniere di carbone vicine all'area di progetto

Fino all'11 dicembre continueranno i lavori di COP21 a Parigi: gli Stati che hanno sottoscritto la convenzione-quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, si sono riuniti per negoziare un accordo decisivo e condiviso. L’Italia è presente e, dopo la visita di Matteo Renzi, in questi giorni è la vice presidente del Senato Valeria Fedeli a rappresentare il Paese alla riunione parlamentare. Il Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti intanto ha dichiarato che l'Italia si è già impegnata ad investire 4 miliardi di euro per contribuire a ridurre le emissioni di Co2.

Oltre alle presenze istituzionali, l'Italia si presenta al mondo anche con progetti urbani complessi. Tra i relatori di un dibattito sul tema "Da Milano a Parigi. Le sfide della sostenibilità agricola e ambientale" in programma domani presso la sala di coordinamento dell'Unione europea, ci sarà l'architetto Stefano Boeri chiamato a raccontare l’esperienza del Bosco Verticale di Milano, come realtà simbolo della tutela e salvaguardia della biodiversità in città ed esperimento che ha fatto registrare risultati positivi nella diminuzione delle polveri sottili e della CO” nel centro urbano

Durante l’incontro sarà presentato anche il progetto commissionato a SBA dalla Municipalità di Shijiazhuang, capitale della regione dell’Hebei e città più inquinata della Cina, dove è prevista la costruzione di una città verde e sostenibile per 100mila abitanti. Una città cablata, attraversabile a piedi, un prototipo di sviluppo urbano che contribuirà ad assorbire l’anidride carbonica delle miniere di carbone prossime all'area di progetto.

“La sfida, che abbiamo accettato, è di progettare il prototipo di una vera e propria Città Foresta – ha dichiarato Stefano Boeri –  che replichi e moltiplichi la tipologia del Bosco Verticale. Una piccola città verticale di edifici pubblici e privati con residenze, uffici, laboratori, musei, scuole, completamente avvolti da milioni di foglie di piante, alberi e prati”.

Un progetto ambizioso che ricorda nella sostanza un progetto-manifesto come è stata Dongtan che doveva diventare la prima città a emissioni zero, costruita proprio in Cina. Intanto in altri contesti i cantieri sono partiti, ad esempio a Masdar City negli Emirati Arabi.

La Città Foresta di Boeri si estenderà in un’area di 1,5 chilometri quadrati al posto di una zona industriale abbandonata. “Avrà una forma a fiore con cinque quartieri come petali e un centinaio di boschi verticali come palazzi residenziali ma anche edifici più bassi per le altre funzioni”. Negli schizzi ci sono anche teleferiche per i trasporti. I tempi? “Rapidissimi – dice Boeri – presenteremo il masterplan entro dicembre e speriamo nel primo insediamento a fine 2016 con l’obiettivo di consegnare la città entro 5 anni”.

COP21 Gianni Silvestrini

COP21 Norbert Lantschner

COP21 Michele Leone 

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Paola Pierotti
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