13-01-2016 Paola Pierotti 3 minuti

Tim cambia il brand e svela il nuovo headquarter: sede per 5mila persone pronta in un anno

Concept: si lasciano i volumi originali astratti e si avvolgono in un nuovo involucro performante, il grande basamento sarà rinaturalizzato

"Investiremo complessivamente 400milioni di euro, stiamo aprendo 54 cantieri che riguardano le principali dieci città italiane. A Roma in particolare realizzeremo una nuova sede in un’area che rappresenta una porta di accesso alla capitale"

Marco Patuano

Tim e Telecom presentano a Roma il nuovo marchio e lanciano la nuova identità legata al tema della “libertà di comunicare”. Svelato il nuovo logo, una T rossa su sfondo blu, la sintesi tra Telecom e Tim, e presentato ufficialmente il progetto del nuovo Headquarter che sarà pronto all’Eur tra un anno. “Il collegamento tra l’immateriale e il materiale” ha commentato Fabio Fazio uno dei sostenitori della nuova campagna di comunicazione.

L’headquarter sarà la sede per 5mila dipendenti, saranno recuperate le torri di Ligini e sarà un landmark che segnerà un cambio di passo per l’azienda delle telecomunicazioni.

“In Italia stiamo investendo oltre 3,5miliardi con 40milioni di clienti tra fisso e mobile” ha dichiarato il presidente Giuseppe Recchi. Sul fronte dello sviluppo immobiliare “investiremo complessivamente 400milioni di euro, stiamo aprendo 54 cantieri che riguardano le principali dieci città italiane a partire da Roma, Milano, Torino, Padova e Palermo, applicheremo ovunque il concetto di smart working e better life – ha dichiarato Marco Patuano -. A Roma in particolare realizzeremo una nuova sede in un’area che rappresenta una porta di accesso alla capitale”.

Per la prima volta Tim e Telecom decidono di investire in una sede iconica dove i dipendenti potranno usufruire di servizi accessori come la palestra, l’asilo, il delivery del supermercato, per fare alcuni esempi. La strategia progettuale è semplice: si lasciano i volumi originali astratti e si avvolgono in un nuovo involucro performante e mutevole, impostati su un grande basamento urbano rinaturalizzato.

Per realizzare il quartier generale Telecom ha investito sui giovani e ha sposato l’idea del concorso. “Volevamo affidarci ad un archistar e abbiamo puntato sull’archistar del domani. Abbiamo indetto un concorso – continua Patuano – e su sei progetti candidati abbiamo scelto quello guidato da UNO A con l’architetto Ombra Bruno. Sarà una delle sedi a minor impatto ambientale d’Europa”.

Telecom/Tim troveranno le risorse razionalizzando gli spazi dell’azienda, “il progetto si autofinanzierà. Complessivamente rilanceremo 700mila mq di spazi.

“Tre torri stereometriche con una pelle innovativa e performante che sorgeranno sopra un basamento verde, biologico, coltivato e generativo”. È questo il concept spiegato in sintesi dall’architetto Bruno che guida un gruppo di progettazione composto da UNO A Architetti Associati, Calzoni Architetti, Bruno Egger Mazzoleni architetti associati, Paolo Bodega Architettura (per il progetto bioclimatico), Emanuele Naboni (per la progettazione sostenibile e le simulazioni), Studio Iorio (per il progetto strutturale), General Planning (per gli impianti, antincendio e computi), Orwell e TaDa Lab (rendering), B22 e Studio KU+ (maquette). “Sulla pelle abbiamo previsto l’uso del travertino, tipico dell’Eur e della storia di Roma – ha aggiunto Bruno – ma complessivamente prevarrà il tema dell’innovazione e sarà evidente il valore iconico di un progetto per il quale Telecom ha richiesto metodi progettuali che guardano al futuro, con una serie di certificazioni, compreso il Bim e il Leed, che sono un’assoluta novità per l’Italia”.

Si occuperanno circa 100mila mq di superficie. "Dopo la prima inaugurazione del palazzo serviranno circa 6-7 mesi per il trasferimento del personale. Il tutto ad un anno da oggi" ha precisato Patuano. Tenendo presente che il permesso di costruire è arrivato tra Natale e Capodanno.

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Paola Pierotti
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