26-10-2016 3 minuti

Verso una nuova architettura, con Mario Cucinella a scuola di sostenibilità e rigenerazione

Presentata al Maxxi di Roma la SOS School of Sustainability

"Non è solo una questione di bilancio, la riqualificazione crea opportunità di lavoro e di integrazione"

Giovanni Formiglio

"L’Italia è un paese con grandi visioni e giovani talenti da intercettare per progettare una nuova trasformazione a scala urbana che metta al centro le persone. È importante concentrarci sulla valorizzazione degli spazi vuoti. È meglio avere un edificio con un uso temporaneo piuttosto che un edificio vuoto per sempre". Così Mario Cucinella ha sintetizzato il suo pensiero presentando al Museo Maxxi di Roma la SOS – School of Sustainability che lui ha fondato per proporre un'alternativa, al passo con i tempi e con la domanda del mercato, interrogandosi sul futuro della professione dell’architetto e dando una risposta concreta in termini di sostenibilità ambientale e di rapporto con i cambiamenti climatici.

"La sostenibilità deve essere riconosciuta come Dna del progetto contemporaneo per una maggiore qualità dell’architettura – ha dichiarato Margherita Guccione direttore del Maxxi Architettura – nel corretto inserimento del contesto urbano e naturale". Forte la volontà di creare un ponte tra il mondo accademico e quello professionale. "La Scuola SOS è stata concepita come un ambiente in cui il momento formativo e quello lavorativo sono più vicini – ha spiegato l’architetto Cucinella –. Il nostro mestiere porta con sé grandi responsabilità e tramite questo percorso cerchiamo di rendere gli allievi più consapevoli dell’importanza del compito del progettista e di fornire loro gli strumenti per affrontare le sfide dei prossimi vent’anni".

La scuola SOS è strutturata su tre percorsi: SOS Core, che prevede 10 mesi di formazione, SOS Consortium, sei mesi di tirocinio corredati da un progetto di ricerca, e infine gli eventi mensili SOS Open ovvero workshop e iniziative aperte al pubblico per creare un momento di dibattito sulle tematiche legate alla sostenibilità. SOS ha da poco fatto tappa anche al SAIE di Bologna nell'ambito del Forum Retrofitting

"È necessario concepire il clima come la vera cornice progettuale dove inserire ogni ragionamento" ha proseguito Francesco Visco ex allievo della Scuola, che ha presentato insieme a Cecilia Patrizi il progetto per la riqualificazione di un’area demaniale ad ovest della città di Bologna. "Grazie ad un’analisi della mappa bioclimatica siamo riusciti ad individuare le criticità della zona in cui andavamo ad operare e quindi a concentrarci maggiormente su questi aspetti".  

Non solo rigenerazione urbana e cura del territorio, ma anche un forte attenzione alla qualità della vita delle persone che lo abitano. Su questa linea Giovanni Formiglio dell’Agenzia del Demanio sottolinea come sia fondamentale promuovere la riabilitazione degli edifici abbandonati, citando ad esempio l’ultimo bando di riqualificazione dei fari. "Questi immobili, che per anni sono stati un costo, ora avranno sei milioni di investimenti per la loro rigenerazione – ha affermato Formiglio riferendosi al recente bando -, e troveranno occupazione in quei luoghi almeno 100 persone. Non è solo una questione di bilancio, la riqualificazione crea opportunità di lavoro e di integrazione. Questo è l’impatto positivo che vogliamo vedere sul territorio". Formiglio ha sottolineato inoltre l’importanza della collaborazione tra la pubblica amministrazione sia con realtà come SOS, sia con il singolo cittadino grazie a strumenti come il portale OpenDemanio.

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