Vivere la scuola in armonia con l’ambiente: l’idea prende vita a Ghedi

17-04-2023 Alessio Garofoli 3 minuti

La gara per il nuovo polo scolastico della città in provincia di Brescia va a Jdp architects e Contini Architettura

Un intervento di 8mila metri quadrati su un’area di 20mila per 1.000 alunni e 40 sezioni. Verranno costruiti quattro edifici per la didattica, una palestra polivalente, una mensa spazi per la comunità e per le parti amministrative. Un investimento di circa diciotto milioni di euro.

Numeri che sintetizzano ciò che nascerà dal lavoro dell’architetto Joseph Di Pasquale (Jdp Architects) e dello studio Contini Architettura, che hanno vinto la gara per la progettazione definitiva ed esecutiva del nuovo polo scolastico primario di Ghedi (Bs), uno tra poli scolastici di primaria più grandi in Italia tra quelli in fase di progettazione o realizzazione.

Di Di Pasquale è il concept elaborato in fase di studio di fattibilità, che ha sposato il know how progettuale e realizzativo nell’architettura per l’educazione dello studio Contini Architettura.

Premiata con il massimo punteggio, 70 punti, la proposta tecnica immagina un modello insediativo collegato all’ambiente circostante, con volumi bassi caratterizzati da coperture curve che definiscono lo skyline del complesso.

Lo schema punta a garantire la permanenza degli elementi paesistici residuali interni al tessuto edificato, limitando le altezze degli edifici in corrispondenza delle visuali rilevanti e mantenendo una fascia di salvaguardia tra il nuovo costruito e la campagna. Il design degli spazi verdi prevede ampie zone piantumate, con l’impianto di specie sia arboree sia arbustive autoctone. Le aree esterne boscate, i tappeti erbosi e le aree attrezzate avranno un ruolo importante all’interno degli spazi scolastici, con un occhio al microclima, alla biodiversità e al benessere di quanti frequenteranno il complesso. Le soluzioni tecniche proposte sono in linea con le indicazioni delle normative internazionali per la riduzione dell’impronta ecologica degli edifici, attraverso la produzione di energia rinnovabile e l’impiego di materiali ecologici.


L’idea alla base del progetto è quella di riconnettere i percorsi urbani da nord a sud scavalcando il canale e inglobandolo nel giardino attraverso una strada interna che distribuiva i percorsi a quattro gruppi distinti di aule. In fase di progettazione definitiva questo concetto è stato esteso e approfondito.


Il percorso interno è diventato una vera e propria strada urbana con due ingressi distinti, un ingresso pubblico a sud e una piazza civica a nord con un bar aperto al pubblico e con una agorà centrale pensata come luogo di incontro.

Il progetto definitivo ha adottato una diversa riorganizzazione dei raggruppamenti delle aule che ha consentito di potenziare questo concetto “urbano” eliminando l’idea considerata obsoleta di “corridoio” e inserendo degli spazi di distribuzione di nuova concezione.

C’è poi come detto la questione sostenibilità: «L’edificio sarà Nzeb (Nearly Zero Energy Building). – spiegano i progettisti Di Pasquale e Marco Contini – Nella copertura ad onde è stato integrato un impianto fotovoltaico capace di autoprodurre energia. Inoltre, verranno adottate tecnologie costruttive miste con ampio uso del legno strutturale prefabbricato, un materiale rinnovabile che riduce drasticamente l’impronta ambientale e l’energia grigia consumata per la fase di costruzione. – continuano – La narrazione di questi contenuti dell’edificio potrà costituire materia formativa e di apprendimento per i bambini con l’obiettivo di formare in loro una coscienza di rispetto e di responsabilità nell’uso delle risorse che la natura ci mette a disposizione».

Dalle nuove scuole a quelle attualmente in uso. DVArea, Strobilo e DVision Architecture sono stati coinvolti dal Comune di Ghedi in una prima fase di analisi sulle condizioni di comfort e benessere, necessarie per la valorizzazione dei poli esistenti e per una progettazione più efficiente delle nuove architetture. Proprio in occasione della presentazione del progetto del nuovo polo scolastico primario, c’è stata l’anticipazione sugli interventi in atto nella scuola secondaria. Sono stati raccolti e analizzati dati ambientali su un periodo di 6 mesi grazie al lavoro di Strobilo che ha installato 15 dispositivi in altrettanti spazi scolastici che raccolgono dati relativi a diversi parametri, dalla CO2 alla temperatura, dall’umidità al rumore, dai composti volatili al particolato.

L’approccio di Strobilo include per la prima volta la dimensione neuro-cognitiva come target per la successiva fase di progettazione, a partire dal Pfte in capo a Dva. Progetto coerente con gli impegni presi dal comune bresciano per avviare il piano di riqualificazione delle sue scuole, basato su una pianificazione pluriennale. Un progetto che parte dalla consapevolezza dell’importanza della qualità dell’aria sull’apprendimento degli studenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessio Garofoli
Articoli Correlati
  • Edifici scolastici migliori favoriscono l’apprendimento. Lo dice Bankitalia

  • Giovani progettisti firmano la scuola del futuro di Brescia

  • Edilizia scolastica al palo: fermo il 40% dei progetti Pnrr

  • Futura, a Vittorio Grassi due scuole a Fidenza e Albaredo d’Adige