06-07-2023 Paola Pierotti 3 minuti

Pnrr e scuola, il bilancio con Anci, Invitalia e Ministero

Aggiudicati gli asili nido, il 30 settembre la prossima “tagliola” europea

Missione Italia. La scuola, protagonista del Pnrr. Se ne è parlato in occasione dell’appuntamento annuale promosso dall’Anci, facendo il punto su progetti e investimenti.  «La misura più bella del Pnrr, che consentirà di cambiare l’aspetto del nostro Paese riguardo alla questione dell’edilizia scolastica», il commento di Sabrina Gastaldi, responsabile area Istruzione e sport dell’Anci. Una sfida contro il tempo, che deve fare i conti con «le milestone europee, che sono tagliole» aggiunge Simona Montesarchio, direttore unità di missione per l’attuazione degli interventi del Pnrr per il ministero dell’Istruzione e del Merito. Una sfida contingente, che dovrebbe poter rientrare piuttosto in un piano ventennale, «con un patto per la scuola, come nel dopoguerra era stato fatto con il Piano Fanfani per la costruzione delle case popolari», la riflessione di Francesco Profumo, ex ministro intervenuto all’assemblea dell’Anci nel suo ruolo di Presidente Acri.

«Nel Nord Europa fanno programmi ventennali. Lo ha fatto ad esempio la Finlandia con una strategia che teneva insieme modello pedagogico, nuovi saperi, formazione e riqualificazione dei docenti, progettazione degli spazi che devono essere ben più di aule e corridoi». Profumo cita la discontinuità del governo, in 20 anni, 12 ministri dell’educazione, «questione che ha avuto inevitabili conseguenze su una politica che necessita tempo e che non può giovare di questa frammentazione». Pnrr ma anche fondi strutturali e fondo sociale, per fare due esempi: la questione risorse per Profumo non è il nodo, «i processi complessi come quello dell’educazione vanno progettati e gestiti con necessarie competenze».


Guardando al futuro, la tabella di marcia impone ora una staffetta con pochi margini di errore.


Gastaldi ricorda la preoccupazione di molti Comuni di fronte alle scadenze e cita che quella di marzo per gli asili nido era stata dilazionata a maggio e poi al 30 giugno. «Il pacchetto semplificazioni in particolar modo per l’edilizia scolastica è stato decisivo per tanti Comuni». E da Invitalia, con l’intervento di Giovanni Portaluri, responsabile degli investimenti pubblici di Invitalia il commento che grazie allo strumento dell’accordo quadro si è riusciti di fatto a «neutralizzare l’arrivo in corsa del nuovo Codice, procedendo con il vecchio Codice per la fase di esecuzione».

L’avvocato Portaluri, alla platea dei rappresentanti dei comuni, ha spiegato che «l’accordo quadro, uno strumento mai usato prima per la realizzazione di opere infrastrutturali, è stato adattato a bisogno sulle diverse misure del Pnrr. Siamo riusciti a coniugare affidamento delle progettazioni con quello delle opere, ad oggi sono 1.300 gli interventi dei Comuni che hanno beneficiato finora delle misure attivate, oltre 4,4 miliardi il valore degli interventi che riguardano l’istruzione, la qualità dell’abitare, la rigenerazione urbana».

Invitalia è la strada scelta dal Paese per accelerare gli investimenti, realizzare le opere, supportare i Comuni nella fase di monitoraggio (e nel caso delle scuole, sia per gli asili nido che per gran parte delle iniziative nate dal bando Futura).

Intanto dal ministero, Simona Montesarchio parla di «giorni e ore complesse nell’interlocuzione con la commissione europea, ma il lavoro fatto e le tante aggiudicazioni portate a termine consentono di essere più forti. Dopo il 30 giugno, il 30 settembre sarà una scadenza ugualmente importante, europea. Il tasso di adesione molto alto all’accordo quadro di Invitalia per le nuove scuole ci consentirà di portare molti comuni ad arrivare alla fase di aggiudicazione dei lavori. Abbiamo di fatto trovato un modo per accompagnare le Pa verso una fase più semplice di attuazione».

Il Pnrr istruzione “è la misura più bella” ma quella che fa i conti con un’infinita polverizzazione di relazioni: «il numero dei beneficiari è enorme: 11 miliardi per l’edilizia scolastica, ma 7.300 cup attivati, ciascuno che corrisponde ad un intervento. La quasi totalità dei Comuni italiani è in pista con il Pnrr per la messa in sicurezza delle opere esistenti, per la realizzazione di nuove scuole».

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Paola Pierotti
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