Camplus sbarca a Pavia con una residenza dedicata a studenti, ricercatori e docenti universitari

10-03-2021 Federica Maria 3 minuti

Oltre 500 posti letto e 10mila mq di verde per l’ultima struttura del gruppo, situata nell’area Cravino

«L’obiettivo che vogliamo ottenere è quello di far sentire ogni studente fuori sede a casa»
Maurizio Carvelli

Camplus, primo operatore di residenze per studenti in Italia, già presente in Lombardia con altre quattro strutture a Milano, sbarca anche a Pavia con una struttura da oltre 500 posti letto. Situata in posizione strategica nell’area Cravino, all’interno del polo scientifico universitario e ospedaliero, la residenza – che sostituisce quella preesistente inaugurata nel 2012, “Green Campus”– oltre agli studenti, si rivolge a docenti, ricercatori, specializzandi, dipendenti o assimilati dell’Università e dell'Istituto universitario di Studi superiori (Iuss) di Pavia.


Il Camplus Pavia si compone di 326 unità abitative, di diversa composizione e metratura – come monocali o trilocali –, per un totale di 534 posti letto, suddivisi tra due edifici. I due corpi si affacciano su uno spazio verde di 10mila mq adibito a parco, che comprende anche un biolago (uno specchio d’acqua reso balneabile naturalmente) e un’area destinata alle attività sportive.


L’intero edificio è in classe energetica A e dotato di impianti geotermici e fotovoltaici. Nella struttura sono inoltre presenti aree comuni per la socializzazione e servizi utili a soddisfare tutte quelle che sono le possibili necessità di uno studente o lavoratore fuorisede, dalla spesa allo sport, passando per l’area ristoro e la lavanderia. Non mancano i posti auto, sia esterni che interrati.

«Siamo davvero orgogliosi di essere presenti in uno dei poli universitari più ricercati d’Italia – ha dichiarato Maurizio Carvelli, fondatore e ceo di Camplus – e di mettere a disposizione dei fuori sede che verranno in città la nostra lunga esperienza nel settore dello student housing. L’obiettivo che vogliamo ottenere è quello di far sentire ognuno di loro a casa. Quando abbiamo immaginato Camplus – ha proseguito Carvelli – siamo partiti proprio da qui, dal concetto di “casa”, con l’ambizione di ricreare quello scenario di calore e familiarità anche nelle nostre residenze, attraverso l’incontro che i ragazzi fanno tra loro, con i direttori di struttura e lo staff in generale. Negli anni continuiamo a crescere sempre di più ma non perdiamo mai di vista questo modo di intendere l’ospitalità e che noi chiamiamo Fattore Camplus».

Ph. © Camplus Pavia

Camplus, con la sua rete, è attualmente presente in altre 13 città italiane, per un totale di 9mila posti letto da Nord a Sud del Paese. Tra queste, Bologna e Milano sono quelle che a oggi contano più sedi: nel capoluogo lombardo, oltre ai tre poli nel centro della città (Città Studi, Lambrate, Turro – punto d’appoggio strategico per le università di Bicocca, Politecnico Bovisa e San Raffaele), c’è anche quello all’interno dell’Humanitas University, situata appena fuori dalla città.
A Bologna, dopo la prima residenza “Alma Mater” costruita nel 1998, il marchio possiede altre due strutture: il “Camplus San Felice”, nel centro storico, nato qualche anno più tardi e suddiviso in appartamenti (che ospitano fino a 60 studenti) e il “Campus Bononia”, nel quartiere di San Vitale, nei pressi dell’università.
A Torino, invece, il brand è invece presente con una struttura in Corso Ferrucci per 150 studenti, la “Camplus Bernini”, che sorge nei pressi del Politecnico; inoltre, è di pochi mesi fa l’annuncio che Camplus gestirà anche le nuove residenze di housing sociale che sorgeranno nelle palazzine dell’ex Moi, in una zona che sarà oggetto nel prossimo futuro di un’ampia operazione di rigenerazione urbana, nella quale è coinvolta anche Cdp. 

In copertina: i due edifici del Camplus di Pavia © Camplus Pavia 

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Federica Maria
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