20-04-2020 Chiara Castellani 2 minuti

La domanda per le case post-Covid: stanze in più, terrazze e luce

Un terzo delle case italiane è al di sotto degli 80 mq e il 13,4% non arriva a 60 mq

Le attuali situazioni abitative non sono adeguate ad affrontare il cambiamento in atto.

Abitare Co., società attiva da oltre 20 anni nell’ambito immobiliare, ha rilasciato i dati della nuova situazione abitativa del Paese, dove l’emergenza sanitaria è anche emergenza abitativa. Ne esce una fotografia secondo la quale le attuali situazioni abitative non sono adeguate ad affrontare il cambiamento in atto.

Il lockdown scattato in Italia dai primi di marzo a causa della pandemia da Covid19, ha costretto a fare i conti con la situazione attuale.

Prima dell’emergenza la casa era vissuta come un luogo di passaggio, di riposo, dove fermarsi a fine giornata, mentre con la mente ci si proiettava già al giorno dopo e alle mille attività da portare avanti. Fino a poche settimane fa quindi i metri quadri dei nostri appartamenti sembravano relativamente importanti, oggi sono tutto il nostro mondo.

Stando a quanto emerge dalla ricerca di Abitare Co. sono 25 milioni e 700mila le famiglie italiane costrette in casa e non tutte dispongono di uno spazio sufficiente, se si pensa che in media una famiglia è composta di 2, 3 persone.

La superficie media a disposizione è di 117 mq, ma i valori cambiano di molto a seconda del territorio e da nord a sud.

I dati peggiori arrivano dalle grandi città. A Milano la media più bassa con 88 mq, Torino 91 e Bologna 96. Soluzioni abitative più ampie a Palermo con 116 mq, e al nord si sta meglio a Verona con 114 mq e Venezia con 112.

La situazione cambia ulteriormente guardando ai nuclei familiari numerosi; oltre un quinto delle abitazioni con più di 4 persone dispone di una superficie inferiore agli 80 mq e l’incidenza del dato arriva al 29,8% in provincia di Milano, al 31,3% di Torino, al 32,5% di Roma e al 34% di Napoli. Dunque, in generale un terzo delle case italiane è al di sotto degli 80 mq e il 13,4% non arriva a 60 mq: per 16,8 milioni di persone il problema principale è il sovraffollamento abitativo.

Tra le regioni più sovraffollate spiccano le Marche (41,2%), l’Umbria (37,7%) e l’Abruzzo (37,4%). Va meglio in Val d’Aosta (18,5%) e Friuli – Venezia Giulia (19,4%)

La ricerca Abitare.Co prende in considerazione inoltre anche il numero medio di stanze per persona e qui l’Italia si posiziona al 24° posto in Europa, contro ad esempio i dati di Malta (2,4) e Irlanda (2,3).

Tutto ciò senza contare problemi di tipo strutturale, di umidità, l’assenza di servizi essenziali come l’acqua potabile o l’acqua calda, riscontrati maggiormente in Calabria (22,49%) e Sardegna (21,9%).

Ancora, la presenza di sbocchi esterni di proprietà, come balconi, terrazzi e giardini, è sicuramente un lusso in questo periodo, che migliora significativamente la qualità del tempo speso in casa. L’ultimo aggiornamento sul tema è del 2018: secondo un’indagine Istat, l’11,4% delle famiglie italiane vive in appartamenti senza spazi esterni.  

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Chiara Castellani
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