25-05-2023 Alessio Garofoli 2 minuti

Foro Italico, il nuovo Centrale è solo l’inizio. Cozzoli promette il rilancio

Un convegno al Maxxi di Roma sul futuro del complesso, reduce dal successo degli Internazionali di tennis

C’è un futuro da costruire per il Foro Italico, perché resti vivo e vitale e non sia solo monumento. Qualcosa si muove, e non di poco conto: dopo più di due anni e mezzo dalla pubblicazione del bando, è stato da poco reso noto il vincitore che firmerà il progetto per la copertura grazie alla quale il Centrale del tennis sarà fruibile tutto l’anno, con lavori che il presidente e ad di Sport e salute spa Vito Cozzoli ha promesso saranno finiti nel 2026. Molto si potrebbe ancora fare. Intanto se ne discute. Succede al Maxxi di Roma, mercoledì 24 maggio, al convegno “Sguardi sul/dal Foro Italico” organizzato da Civita mostre e musei, insieme a Icas-Intergruppo parlamentare cultura arte e sport, con gli auspici della presidenza della commissione Cultura e Sport della Camera. Ed è lì che Cozzoli dice che «l’obiettivo è quello di rendere il parco del Foro Italico, asset di Sport e Salute, un contenitore unico al mondo per riconosciuta valenza iconica, architettonica e sociale, da mettere a disposizione dei cittadini, degli sportivi, dei turisti e degli appassionati attraverso l’organizzazione di grandi eventi sportivi e culturali, nazionali ed internazionali».

Un luogo sotto i riflettori in questi giorni: domenica scorsa sono finiti gli Internazionali Bnl d’Italia di tennis andati in scena proprio al Foro Italico e la sera di mercoledì 24 maggio è stato lo stadio Olimpico a ospitare la finale di coppa Italia tra Inter e Fiorentina. Ciò che anche gli indifferenti al calcio non potrebbero ignorare, in zona, visto che già dal pomeriggio il traffico è impazzito anche intorno al Maxxi di via Guido Reni, in un tripudio di maglie soprattutto viola, incentivate dalla vicinanza tra Firenze e Roma ma destinate alla delusione. «Storia, sviluppo e innovazione – prosegue Cozzoli – queste le tre direttrici su cui si muoverà il nostro intervento di sviluppo e valorizzazione grazie alle risorse messe a disposizione della struttura di missione» che fa capo al ministro dello Sport Andrea Abodi, anche lui presente all’evento. «Vogliamo fare del Parco un vero monumento nazionale ‘vivente’, mettendo a sistema tutti i beni: dagli impianti sportivi agli edifici monumentali e valorizzando gli straordinari contenuti artistici ed architettonici», continua il presidente di Sport e salute, per poi rimarcare che «già a partire dagli Internazionali di tennis abbiamo voluto restituire alla città, nella sua originaria configurazione, la ex biblioteca dell’Accademia della scherma che è diventata il ‘portale’ del Foro Italico».


Al di là del pensare a ciò che si farà, l’appuntamento è occasione per fare cultura, in senso lato, e celebrazione del complesso.


Interviene con un messaggio vocale registrato il presidente del Coni Giovanni Malagò. Ci sono anche Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera e fondatore dell’Icas, il presidente della fondazione Maxxi Alessandro Giuli, il già menzionato ministro Abodi e il suo collega alla Cultura Gennaro Sangiuliano. Nonché Simona Renata Baldassarre, assessore alla Cultura e Pari opportunità della Regione Lazio, che alla fine menziona l’eredità storica del Foro Italico, progettato da Enrico del Debbio e inaugurato il 4 novembre del 1932. Sottolineando che, a suo avviso, valorizzare e tutelare il complesso risponde alla necessità di contrastare la cancel culture.

In copertina: Foro italico. Ph. ©Michelangelo Delu’ via Flickr

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Alessio Garofoli
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