02-11-2020 Redazione 2 minuti

Valorizzazione del patrimonio pubblico. La ricetta Audis, con KCity e Nomisma

Il servizio è dedicato alle amministrazioni locali, soggetti proprietari del 60% degli immobili pubblici

«Aiutiamo i Comuni a farsi trovare pronti di fronte alle opportunità rappresentate dai bandi di finanziamento»
Paolo Cottino

Rappresenti o guidi una Pa con un patrimonio immobiliare pubblico da valorizzare, con aree e immobili dismessi o sottoutilizzati da rigenerare, e non sai come orientarti? C’è una task force di professionisti nata nell’ambito della rete Audis (associazione aree urbane dismesse) che è scesa in campo per fornire un’attività di consulenza mirata nell’ottica dell’attivare processi di riqualificazione urbana, sociale e territoriale. In poche parole, lo schema di gioco parte con “VIPr”, acronimo di Valorizzazione Integrata dei Patrimoni orientata alla Rigenerazione, ed è un’iniziativa nata dalla joint venture fra KCity e Nomisma, due società che si occupano rispettivamente di rigenerazione urbana e modelli di governance da un lato, di ricerche di mercato dall’altro, entrambe appunto della rete Audis.

Il servizio nasce dalla messa a fattore comune di approcci, metodologie e strumenti per l’analisi dei mercati immobiliari. Fondamentali tanto le competenze di Nomisma riguardanti gli studi economici e di fattibilità, quanto le capacità di KCity nel disegnare strategie e processi di innovazione e recupero del tessuto urbano.

Ma a chi si riferisce VIPr? A spiegarlo è Paolo Cottino, amministratore unico e direttore tecnico di KCity. «Aiutiamo i Comuni a farsi trovare pronti di fronte alle opportunità rappresentate dai bandi di finanziamento. In particolare, supportiamo gli uffici a censire il patrimonio disponibile – spiega Cottino – oltre che a svelare il potenziale di utilizzo di ogni cespite e a definire proposte strategiche integrate di riuso con soluzioni gestionali ad hoc». La scelta di guardare alle amministrazioni locali è giustificata se si guarda a un dato: «si tratta dei principali proprietari immobiliari in Italia, in quanto detengono il 60% del patrimonio pubblico nel suo complesso» racconta Marco Marcatili, economista e responsabile sviluppo di Nomisma. «Anche in questo periodo caratterizzato dal Covid-19, con VIPr le amministrazioni potranno essere d’esempio e mostrarsi come soggetti anticiclici, ottimizzando il patrimonio strumentale e riattivando quello disponibile con nuove funzioni di comunità».

Gli obiettivi dichiarati dell’iniziativa sono quattro: organizzare le informazioni ed efficientarne la gestione, creare valore e reperire risorse, orientare e supportare le politiche pubbliche, fungere da leva per la rigenerazione urbana. Entrando nello specifico delle attività di VIPr, il primo step è rappresentato da una fase di raccolta e organizzazione di dati e informazioni strategiche riguardanti il patrimonio e il contesto di riferimento. Su questa base vengono individuate delle possibili intersezioni fra gli obiettivi delle politiche di sviluppo del territorio e le relative potenzialità di impiego e valorizzazione del costruito. Fatto questo si passa alla strutturazione di un piano strategico che definisce gli scenari più conformi agli obiettivi, indica le azioni da intraprendere sul piano procedurale e fornisce un primo inquadramento degli aspetti fiscali prefigurando gli impatti attesi.

In copertina immagine di ©VIPr

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