10-04-2024 Alessio Garofoli 3 minuti

Bosco dello Sport di Venezia, al via il super-progetto sopravvissuto al Pnrr

Cinque bandi e quasi 300 milioni complessivi per l'opera prevista a Tessera che sarà finanziata da Comune, governo e Cdp

Dal Pnrr al finanziamento fatto in casa, andata e ritorno. Un’opera ampia, dispendiosa e che finora ha viaggiato spedita. Nonostante il blocco europeo, il Bosco  dello Sport di Venezia con tanto di stadio si farà, stante la volontà congiunta in questo senso del sindaco Luigi Brugnaro e del governo Meloni. Lo scorso 27 marzo è stato assegnato l’ultimo dei cinque bandi in cui è stata suddivisa l’opera, quello da 70 milioni di euro per lo stadio da 16mila posti. Ad aggiudicarselo un raggruppamento di imprese costituito da Costruzioni Bordignon, Fincantieri infrastrutture e Ranzato impianti, che ha presentato un progetto preparato da Maffei engineering, Populous Limited (specialisti in questo tipo di strutture, avendo progettato tra gli altri il rifacimento di Wembley a Londra e lo stadio del Benfica a Porto, in Portogallo), Seingim global service, Soli engineering e Gae engineering. Si è chiuso così un percorso complesso ma insolitamente veloce: ora la palla passa ai lavori, iniziati il 3 aprile. L’obiettivo è quello di concluderli nel 2026.

All’inizio il vasto progetto nasce per essere inserito tra quelli italiani finanziati dal Recovery Fund, che dovrebbe apportare 1/3 dei circa 300 milioni di euro necessari (i restanti 2 terzi sarebbero garantiti dal Comune) e per questo si corre. Al principio del 2022 il Comune di Venezia affida ideazione generale e masterplan a Marazzi Architetti, F&M Ingegneria, Studio Martini, Agriteco. Il progetto che questi studi preparano viene approvato speditamente dalla commissione interministeriale. «In soli due anni siamo passati dal foglio bianco allo stare per aprire i cantieri. Di norma non va certo così», dice oggi l’architetto Davide Marazzi.

Ad aprile 2023, però, c’è l’amaro colpo di scena. La Commissione europea decide che il progetto, come quello del nuovo stadio di Firenze, non può rientrare tra quelli finanziati con il Pnrr. Ma Brugnaro non intende buttare al macero la maxi opera prevista a Tessera, vicino all’aeroporto Marco Polo, che comprende stadio, arena, completamento della nuova viabilità Tessera-aeroporto, opere di urbanizzazione interna, a verde e di paesaggio, area educational su 110 ettari, di cui 73 destinati a bosco. Lo scorso luglio il ministero dell’Interno, di concerto con quelli dell’Economia e per gli Affari europei, assegna al Comune di Venezia 93,5 milioni di euro provenienti dal Piano nazionale complementare e dal Fondo opere indifferibili: è il segnale che il piano andrà avanti, ma questo intervento non copre lo stadio, che rimane a totale carico del Comune di Venezia.


Ad agosto Cdp annuncia che metterà a disposizione altri 42 milioni per la costruzione dell’arena polivalente per gli eventi sportivi al coperto e per gli spettacoli, in grado di ospitare fino a 10mila persone.


Gli altri quattro bandi. A fare la parte del leone, e non potrebbe essere diversamente, sono imprese del nord-est. La gara per la nuova viabilità da 6,5 chilometri che dovrà garantire l’accessibilità del Bosco dello Sport è andata, per un importo di 27 milioni e 138mila, euro ad Adriastrade (capofila), Coletto, Brussi Costruzioni, Ecovie e Zara Metalmeccanica. A portare a casa le opere di urbanizzazione per 50 milioni di euro è stata la Carron di Treviso. Per un importo complessivo contrattuale (progettazione ed esecuzione) di quasi 95 milioni a vincere il bando dell’arena per il basket da 10mila posti, che sarà la casa della Reyer, è stato il raggruppamento temporaneo di imprese composto da Cev (mandataria, al lavoro anche sul villaggio olimpico di Milano), Maeg, Milani e Gianni Benvenuto. Con lo stadio da calcio, l’arena è uno dei cardini del progetto: ideata per gli sport al coperto potrà essere sfruttata anche per concerti al chiuso, e la sua struttura esterna richiama le murrine di Murano. L’appalto relativo alle opere verdi, aggiudicato per oltre 11 milioni di euro, è stato invece assegnato al raggruppamento costituito dal Consorzio Leonardo servizi, da Cosmo Scavi e dal Consorzio Stabile Terra. Quest’ultimo intervento conprende anche la piantumazione di 100mila tra alberi e arbusti: diversamente non potrebbe chiamarsi bosco.

In copertina: Bosco dello Sport ©Marazzi Architetti

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Alessio Garofoli
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