Comunità energetiche rinnovabili: la rivoluzione entra nel vivo

18-04-2024 Alessio Garofoli 3 minuti

Partono i primi bandi per i comuni. Un evento e un libro illustrano i vantaggi economici, sociali e ambientali di questi progetti

Un cambiamento causato dal fatto che chi produce energia ne è anche il consumatore. Entra nel vivo il tema delle comunità energetiche rinnovabili (Cer), innovazione che promette di utilizzare in modo più efficiente questo tipo di fonti energetiche, mitigando i problemi del funzionamento intermittente e del sovraccarico delle linee elettriche durante le ore di punta.

A fine gennaio è stato pubblicato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica il decreto sulle Cer, dopo una lunga negoziazione con la Commissione europea. Lo scorso 5 aprile è uscito l’avviso, sempre del Mase, per la richiesta dei contributi Cer dedicato a comuni con meno di 5mila abitanti, finanziato tramite il Pnrr. Una comunità energetica rinnovabile è un gruppo di persone fisiche, Pmi o enti locali che cooperano per produrre, consumare, immagazzinare e vendere energia da fonti rinnovabili.

Degli aspetti pratici di quella che alcuni auspicano diventi una rivoluzione si è discusso il 12 aprile a Milano, in un evento intitolato “Autoconsumo collettivo e comunità energetiche rinnovabili. Un modello di cittadinanza attiva per l’abitare sostenibile”, organizzato da Rete Irene con LS Lexjus Sinacta e Quaeryon Società Benefit. Una novità di tipo tecnico (e sociale) implica modifiche normative, e in fatto di incentivi. Per questo Gloria Domenighini, direttore generale di Assimpredil Ance, ha chiesto in quell’occasione «certezze che finora sono mancate», in assenza delle quali a suo avviso non è possibile assumersi il rischio d’impresa.


E a proposito di certezze normative. L’assessore alla Casa e Piano quartieri di Milano Pierfrancesco Maran ha reiterato le lamentele più volte venute dalla classe politica sulle soprintendenze.


Riguardo a un progetto di Cer del capoluogo lombardo, quello nel Borgo di Chiaravalle, Maran ha ricordato che il cuore di quell’iniziativa era nel locale cimitero: perché così «si disturbano poche persone» e per l’abbondanza di spazio in cui piazzare pannelli fotovoltaici. Finché, ha aggiunto «non si è messa in mezzo la Soprintendenza con le sue richieste» di tipo estetico. E ha poi sottolineato che il Comune di Milano pianifica di utilizzare le Cer anche per contrastare la povertà energetica. In ogni caso produrre (e utilizzare, in questo caso) energia più efficientemente non basta se, allo stesso tempo, non se ne consuma meno. A battere su questo tasto è stato Manuel Castoldi, presidente di Rete Irene, sottolineando che il costo delle bollette in Italia è di 90 miliardi di euro l’anno, e di questi 40 vengono dal settore residenziale. E che le «fonti rinnovabili non coprono il fabbisogno degli edifici energivori».

Tra gli interventi più entusiasti quello di Annachiara Castagna, product manager di Logical Soft che ha affermato di «non capire il polverone sulla direttiva europea Epbd (meglio nota come quella sulle “case green”, ndr) dal momento che questa è l’Epbd 4, cioè ce ne sono già state 3». Per Castagna, coprendo 310kmq con pannelli fotovoltaici si otterrebbero 72GW e 79mila GHW di energia, oltre quello che è il fabbisogno di tutto il settore residenziale. Dalla sua il fondatore di Quaeryon società benefit Marco Troglia si è soffermato sulla differenza tra Cer e Gac, ovvero gruppo di autoconsumo collettivo. Quest’ultima definizione indica un insieme di consumatori di energia che collaborano per produrre e consumare energia rinnovabile. Con l’entrata in vigore della nuova normativa si aprono insomma scenari nuovi. Ne parla anche un volume uscito non da molto.

Il libro. “Comunità energetiche: esperimenti di generatività sociale e ambientale” (New Fabric, 2024) di Giuseppe Milano (ingegnere e urbanista che lavora da anni su governo del territorio e pianificazione energetica) fornisce una panoramica dettagliata sulle comunità energetiche rinnovabili, partendo dalla definizione di autoconsumo: singolo, collettivo, fino alla loro attuazione. Il volume illustra la tesi che questi progetti possano generare vantaggi non solo a livello ambientale, ma anche sociale ed economico.

In copertina:  ©freepik

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