26-09-2023 Redazione 3 minuti

Cultura decarbonizzata: il Museo e Real Bosco di Capodimonte diventa green

Iniziativa da 46 milioni patrocinata dal Mic, frutto di partnership pubblico-privata. Progetto dello studio Corvino+Multari

Una rigenerazione che, essendo architettonica, ma anche energetica, valorizza il passato concretizzando un’idea di futuro. Il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli ed Engie, operatore del settore energetico, hanno presentato lo scorso 23 settembre, in occasione delle Giornate europee del patrimonio del 23 e 24 settembre, il progetto di restauro, riqualificazione, efficienza energetica e valorizzazione, per la realizzazione delle opere e la gestione integrata dei servizi energetici, tecnologici e multimediali del sito. Engie, partner strategico del progetto, garantirà la produzione di energia rinnovabile che punta a far sì che il sito museale autoproduca circa il 90% del proprio fabbisogno energetico. Si occuperà inoltre del restauro, della ri-funzionalizzazione e riqualificazione del Museo e del Real Bosco di Capodimonte sviluppando il concept approvato dalla Soprintendenza, attraverso una gestione ventennale dei servizi energetici, tecnologici e multimediali oltre che la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti gli impianti.

«Il museo di Capodimonte, grazie a una visione illuminata del direttore Sylvain Bellenger e di Engie Italia, avvia con questo progetto un viaggio di profonda innovazione in coerenza con la sua storia. Direi di fatto una transizione culturale sul ruolo dei musei nel nostro tempo», commenta Vincenzo Corvino, uno dei due soci dello studio Corvino+Multari che di questa iniziativa sono i progettisti.

La transizione della struttura verrà realizzata grazie a un partenariato pubblico-privato, il primo in Italia per lo sviluppo e la riqualificazione museale all’interno del ministero della Cultura, attraverso lo strumento del project financing, per un importo complessivo pari a 45milioni e 726mila euro, di cui 22,2 milioni di contributo pubblico (il 48,57% del totale) e 23,5 milioni di contributo privato (il 51,43% del totale).

Il project financing ha come obiettivo la transizione digitale ed ecologica, nonché la sostenibilità energetica ed economica del Museo e del Real Bosco, in continuità con le quattro missioni identificate nel masterplan di Capodimonte: tutela del patrimonio e valorizzazione, digitale, ambientale e sociale.  Proprio quel masterplan, redatto nel 2016 dal direttore generale Bellenger, e poi costantemente aggiornato, punta a conciliare il patrimonio artistico museale e il giardino storico che prima della riforma del 2015 erano gestiti da due differenti istituti. L’intero progetto partirà entro la fine settembre e terminerà a dicembre 2025. Il cronoprogramma prevede una cantierizzazione in fasi in modo da prevedere la chiusura solo di alcune aree del museo, che rimarrà aperto al pubblico durante tutta la durata dei lavori.

La Reggia di Capodimonte è un’icona monumentale nello skyline di Napoli. Gli interventi succedutisi nel tempo hanno in parte modificato la situazione, soprattutto con riferimento al sistema di coperture. Il progetto mira a riordinarne l’immagine all’interno del contesto paesaggistico grazie al delicato restauro delle coperture, condotto in sinergia con la competente Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio. La copertura fotovoltaica sarà architettonicamente integrata con moduli fotovoltaici “Capodimonte” cioè realizzati con caratteristiche tecniche ed estetiche studiate appositamente per il progetto. Sia il manto in tegole che quello fotovoltaico (non visibile dal basso e dal suo contorno), saranno del tipo tetto ventilato, cioè realizzati su una sottostruttura in listelli perfettamente rimovibili, e montati dopo consolidamento e restauro delle capriate novecentesche in cemento armato realizzate su progetto di Ezio De Felice.


Un tentativo pratico, insomma, di trovare una sintesi che eviti le polemiche sulla compatibilità estetica dei pannelli fotovoltaici sui tetti di strutture storiche e di pregio.


I progettisti dell’intero intervento sono appunto gli architetti napoletani Corvino+Multari (medaglia d’Oro al restauro alla Triennale di Milano nel 2006 e vincitori del Premio nazionale Inarch nel 2023) coordinatori del Rpt incaricato con Rina Consulting, Climosfera e A3S per tutti gli aspetti di engineering.

Pubblicato e aggiudicato da Invitalia il project financing ha consentito al ministero e all’amministrazione del museo di introdurre per la prima volta un intervento così corposo all’interno del Mic. Quest’iniziativa a lungo termine verrà attuata attraverso una concessione ventennale.

«Grazie alla virtuosa collaborazione tra pubblico e privato siamo riusciti a creare un modello replicabile in altre realtà museali, attuando in pieno le prescrizioni sulla tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico indicate dall’articolo 9 della Costituzione», dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il progetto pilota, sostenuto dal Mic, è stato presentato nel salone delle feste del Museo di Capodimonte dal ministro Sangiuliano, insieme al direttore generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte Bellenger e al Ceo di Engie Italia Monica Iacono, alla presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

In copertina: ©Ufficio stampa Engie Italia – Museo e Real Bosco di Capodimonte

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