12-07-2023 Redazione 2 minuti

Il 2022 è stato un anno d’oro per le società di ingegneria e architettura

Presentati i dati Oice: il fatturato ha fatto segnare un +22% rispetto al 2021. Bene anche giovani e donne

Passato lo shock della pandemia, le società di ingegneria e architettura sono ripartite con slancio. Tanto che nel 2022 il fatturato di quelle aderenti a Oice è stato di 3,7 miliardi (+22%). A dirlo è la 39esima rilevazione Oice/Cer sull’andamento delle società di ingegneria e di architettura associate all’Organizzazione e di un campione di non associate, presentata l’11 luglio a Roma durante il convegno «Dal Pnrr al Green Deal passando per il Ponte ‐ Le sfide dell’ingegneria e dell’architettura», alla presenza del presidente Giorgio Lupoi, di addetti ai lavori e delle committenze pubbliche e private.

I dati e le previsioni. Il report 2023 mostra come il 2022 sia stato molto positivo per le società di ingegneria e architettura aderenti all’associazione confindustriale, con 3,7 miliardi di euro di valore della produzione: un aumento del 22% rispetto al 2021. Per quest’anno si attende un ulteriore salita fino a 4,4 miliardi, distribuiti per 3 miliardi sul mercato italiano e per i restanti 1,4 su quello estero. Risultati in virtù dei quali il 55,5% delle imprese Oice dichiara l’intenzione di effettuare nuovi investimenti nel 2023, mentre quasi il 90% delle aziende ne avrebbe già effettuati in innovazione lo scorso anno. La prevalenza del mercato italiano trova misura in una produzione cresciuta del 25,6% (da 2,164 a 2,719 miliardi), mentre quella estera è stata di oltre 1,1 miliardi nel 2022 (+13,6% sul 2021) ed è prevista aumentare a 1,4 miliardi nel 2023. Il mercato domestico arriva a rappresentare oltre il 70% del totale della produzione nel 2022, per poi arretrare lievemente nel 2023, scendendo al 68,5 per cento.


Quanto all’occupazione, l’indagine riporta una crescita del 17,9% tra 2021 e 2022 e prevede un’ulteriore espansione del 15,1% nel 2023.


Il numero di lavoratori impiegato presso le imprese che hanno preso parte all’indagine sarebbe quindi salito a 27.929 unità nel 2022 (in crescita del 17,9% rispetto ai 23.686 del 2021) per aumentare ancora nel 2023, arrivando a 32.153 unità. La presenza delle donne nelle imprese è stata pari al 29,2% nel 2022, in crescita di 1,2 punti rispetto al 2021. Per il 2023 la percentuale di dipendenti donne è prevista espandersi ulteriormente, fino al 29,6 per cento. In progressivo aumento anche la quota degli addetti under35: nel 2022 hanno rappresentato il 30,4% del totale degli addetti, in crescita di circa 4,4 punti sul 2021. Nel 2023 la quota degli under 35 è prevista in ulteriore aumento, arrivando al 32,5 per cento. In generale la rilevazione evidenzia anche un problema avvertito molto dalle imprese: le difficoltà nel reperimento di nuovo personale, denunciato dall’85% degli intervistati, con un picco superiore all’88% per le imprese fra 26 e 125 addetti. Cosa che rappresenta un limite all’espansione delle imprese stesse. Con riferimento alla tipologia di attività, In Italia, l’ingegneria pura continua a mostrare la quota di gran lunga più ampia tra le tre tipologie di servizio/prodotto analizzate: è intorno al 90% nei tre anni analizzati. Nel triennio si osserva una perdita progressiva di quota per il project management, che scende dal 5,5% del 2021 al 5,1% del 2023. All’estero l’ingegneria pura rappresenta sempre la quota maggiore della produzione, ma in riduzione negli anni: scenderà sotto la soglia del 60% nel 2023. Segue il project management, la cui quota dopo esser salita al 27,8% nel 2022 è prevista ridursi al 22,1% nel 2023. Il turn key (“chiavi in mano”), invece, mostra un aumento di quota tra il 2022 e il 2023 passando da un ridotto 4,4% al 18,1% nel 2023.

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