05-10-2023 Francesca Fradelloni 4 minuti

La Milano che si trasforma: una città rigenerata ma poco accessibile

Tanti i progetti di riqualificazione ma resta il nodo: i costi abitativi salgono, i redditi no

Le opere per i giochi invernali accelerano sulla tabella di marcia, di pochi giorni fa la notizia dell’anticipo di tre mesi sul cronoprogramma per il Villaggio olimpico a Porta Romana a Milano, le cui strutture saranno completate in elevazione a inizio 2024. Il Villaggio sarà trasformato nel più grande studentato d’Italia realizzato in edilizia residenziale sociale, con circa 1.700 posti letto, con l’obiettivo di renderlo un modello replicabile su scala nazionale.

Il progetto è stato conferito al fondo Coima housing, che ha avviato la raccolta con la sottoscrizione da parte di Coima esg city impact fund e Intesa Sanpaolo ed è stato preselezionato dal Fondo nazionale per l’abitare sostenibile (Fnas) promosso da Cdp immobiliare Sgr. Ma il nodo dei costi rimane: 140 milioni in totale che per Manfredi Catella, ceo di Coima, saranno coperti dallo Stato tra amministrazioni locali e governo. La nuova Milano che viene su in questi anni post Covid, però, non è solo quella che ha trovato la spinta delle Olimpiadi Invernali del 2026. Sono tanti i building di nuova costruzione, i progetti di riqualificazione, i paesaggi rimodellati, i vuoti urbani colmati che la stanno cambiando, nel bene e nel male. Cresce l’università, in termini spaziali, numerici e di competitività, rinnovandosi sotto forma di edifici diffusi e attraendo popolazione giovane, anche straniera

 


Ultima di una lunga scia di operazioni la riqualificazione, in Città studi, del nuovo campus umanistico della Statale firmato dall’architetto Ottavio Di Blasi.


Un progetto che trasformerà il vecchio raggruppamento di edifici risalente agli Anni ’30, originariamente destinato alle Facoltà di agraria e veterinaria, in un moderno complesso destinato a ospitare i corsi del dipartimento di Beni culturali, ma anche corsi di area economica, politica e sociale.

Insieme all’università cresce l’innovazione. Si espande l’offerta legata alle scienze della vita e alla salute, che sta trainando due delle trasformazioni metropolitane più rilevanti della città, Mind nell’area Expo e la Città della salute a Sesto San Giovanni, anche grazie all’integrazione con strutture ospedaliere d’eccellenza. Ora la notizia è che Mind e il centro città saranno più vicine. La settimana scorsa, infatti, cantieri al via per la fermata Mind-Merlata del passante ferroviario che inaugurerà nell’anno accademico 2027/2028 insieme al campus scientifico dell’università Statale. Intanto a UpTown si sono già trasferiti quasi seimila residenti con lo sviluppo del progetto di EuroMilano e Dva, società bresciana che ha lo scopo di coniugare digitalizzazione e architettura. Non un semplice collegamento ferroviario, ma un’infrastruttura cruciale per permettere i collegamenti nell’area nord ovest della città su cui fra qualche anno insisteranno quasi centomila persone. Grazie a 14 milioni di euro, stanziati dal Collegio di vigilanza dell’accordo di programma Cascina Merlata. Una necessità visto che qui, anche se i primi studenti arriveranno nell’anno solare 2026, il trasferimento di circa 23mila persone tra docenti, ricercatori, staff e universitari sarà graduale nel tempo. Studio e formazione al centro, ma una priorità di questo nuovo riassetto progettuale per la città è stato anche ripensare lo spazio del lavoro.

Nell’ex zona fieristica sono stati avviati i lavori per la costruzione del nuovo edificio CityWave, l’ultimo tassello dell’iconico quartiere milanese con cui verrà completata la riqualificazione della zona. Il cantiere è stato avviato nel mese di agosto, e la programmazione delle attività di costruzione prevede l’ultimazione dei fabbricati entro dicembre 2025. Il progetto, firmato dallo studio Bjarke Ingels Group (Big), era risultato vincitore di un concorso a inviti con la partecipazione di sei studi internazionali. Con il suo profilo originale e la sua progettazione centrata sulla sostenibilità e l’uso di energie rinnovabili, CityWave sarà un building direzionale di nuova generazione che completerà lo skyline delle tre torri di CityLife. La trasformazione non può prescindere dal Piano di governo del territorio di Milano (Pgt) che individua sei aree, Bovisa-Goccia-Villapizzone, San Siro, piazza d’Armi, Ronchetto, Porto di Mare, Rubattino, in cui l’identificazione di grandi funzioni urbane attrattive, pubbliche e private, possa fare da traino alla rigenerazione del capoluogo tutto.

L’ex Trotto Milano, di cui è stato presentato il masterplan il 26 settembre, fa parte di questa strategia. Il progetto di rigenerazione urbana comprende un nuovo distretto urbano di 130mila metri quadri “inclusivo e sostenibile”, dal forte impatto sociale, che sorgerà su un’area dismessa dal 2012 nel quartiere San Siro. I numeri chiave: 700 residenze arredate in affitto a canone convenzionato per un target multigenerazionale (senior, famiglie e giovani coppie), 50mila metri quadri di spazi pubblici e parco, 12mila metri quadri di servizi aperti alla città che includono un mercato con prodotti a km0, un asilo nido per 60 bambini, una struttura per il doposcuola gratuito, una scuola pubblica di infanzia per 125 bambini e 4.200 metri quadri per la creazione di impianti sportivi aperti alla cittadinanza e 700 nuovi alberi e arbusti con un chilometro di biodiversità.

Oggi però le esigenze sono altre e la Giunta milanese ha deciso di apportare modifiche di aggiornamento all’attuale Piano di governo del territorio, in vigore da tre anni, favorendo alcuni temi come una migliore qualità ambientale e urbana, agevolare l’offerta di edilizia in affitto a prezzi accessibili, rafforzare i servizi in un’ottica di prossimità, spingere con maggiore decisione sulla valorizzazione dello spazio pubblico e sugli interventi di riqualificazione e rigenerazione dell’esistente, invece che su quelli di costruzione ex novo. Ma sembra non basti a placare le polemiche sulla città che si indebolisce, invece, a causa dell’emergenza abitativa. Una trasformazione che però non può prescindere dal tema del lavoro. A darne voce la fotografia scattata dalla Cgil qualche giorno fa che descrive una Milano che dopo il Covid ha espulso 35mila persone che non si potevano permettere la vita nel capoluogo lombardo. Inoltre, secondo quanto registrato dalla maggiore piattaforma di ricerca casa (Immobiliare.it) il prezzo medio a luglio 2023 è di 5.288 euro al metro quadrato con un incremento del 12% da gennaio 2021. Costi abitativi alti a fronte di salari non adeguati. Una città dunque rigenerata, ma non accessibile.

In copertina: Overview from park © B&TB

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Francesca Fradelloni
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