15-12-2023 Luigi Rucco 3 minuti

Da sede Generali a Gran Melià, Palazzo Venezia riapre a Milano

Il concept firmato Marco Piva ripristina la storicità dell’edificio con un progetto illuminotecnico che ne esalta la facciata su piazza Cordusio

Un edificio storico nel cuore economico e culturale di Milano. Eretto a fine ‘800 su disegno dell’architetto Luca Beltrami e precedentemente sede di Generali Assicurazioni, Palazzo Venezia riapre le sue porte dopo essere stato riqualificato e convertito in un hotel di lusso.

Lo studio Marco Piva, che ha vinto la gara per l’architettura, si è occupato della direzione artistica delle porzioni soggette a vincolo monumentale, gestendo i rapporti con la soprintendenza di Milano, le istituzioni e gli altri partner coinvolti nel progetto per tutti gli spazi vincolati. Si è occupato anche delle pratiche edilizie e permissuali, del distributivo dell’architettura degli interni e delle terrazze, e della realizzazione della corte interna.

Una ristrutturazione che parte dal dialogo con il passato, grazie all’intensa collaborazione tra tutti i progettisti ed enti coinvolti che hanno saputo costruire per l’edificio un futuro rispettoso delle sue radici.


Un restauro conservativo, al fine di mantenere le caratteristiche architettoniche, artistiche e storiche dell’edificio, evitando così modifiche irreversibili.


L’intervento ha previsto il mantenimento del portone storico, diventato l’ingresso principale dell’hotel, tramite la creazione di una seconda porta in vetro con funzione di filtro, dove viene ospitata una prima hall con tutte le funzioni di accoglienza. Al piano terra è stato scelto di uniformare le insegne dei negozi brandizzati con l’obiettivo di rafforzare l’immagine dell’edificio e rendere una coerenza visiva unica per l’intero perimetro del building.

Il progetto ha previsto l’innalzamento della terrazza del quinto che volge su piazza Mercanti e il Duomo per ottenere il miglior punto di vista possibile da quello che sarà il bar dell’hotel.

Al quinto piano è stata inoltre realizzata una pergola, disegnata a quattro mani insieme alla soprintendenza: una struttura architettonica caratterizzata da fili in acciaio inox per il posizionamento di rampicanti, per dare l’effetto verde tipico delle terrazze milanesi.

Particolare attenzione è stata prestata al progetto illuminotecnico a led, con lo scopo di esaltare le caratteristiche storiche ed architettoniche del palazzo. Le luci enfatizzano e valorizzano l’ingresso centrale del nuovo hotel, i due lati dell’edificio che danno su piazza Mercanti e via Orefici, destinati ad uso commerciale, e le superfici in rame della Cupola e della sua lanterna. Più di 400 sorgenti luminose sull’intero immobile, di cui solo un centinaio su piazza Cordusio, con una serie di scenografie luminose che creano suggestivi scenari crepuscolari e notturni.

L’architettura degli interni e la distribuzione degli spazi, curata sempre dallo studio Marco Piva, ha visto la creazione di 84 camere con spazi comuni, tra cui tre sale meeting e una palestra al terzo piano. Il corpo principale di Palazzo Venezia è stato collegato con Palazzo Cassi-Ramelli di via Mercanti: i due palazzi non erano originariamente pensati per lavorare in sinergia ed avevano quindi, oltre ad uno stile e caratteristiche compositive differenti, un diverso numero di piani che, nel progetto, hanno permesso di trasferire parte della funzione alberghiera all’interno dell’edificio

Al piano interrato, originariamente adibito solo ad ospitare locali tecnici, è stata prevista la spa & wellness area, con reception dedicata. Il progetto architettonico ha permesso di scavare una piscina al centro dello spazio che si trova virtualmente al di sotto della corte interna.

Un altro importante intervento conservativo è stato dedicato alla scala presente all’interno del palazzo. Sono stati campionati i marmi per mantenere lo stesso stile di quelli originali presenti sul pavimento, mentre quelli a parete sono stati levigati. Al secondo piano dello scalone monumentale è stato mantenuto il portale con la scritta “Generali Assicurazioni”, che lascia un riferimento storico alla funzione precedente del palazzo. La corte interna si caratterizza come uno spazio aperto storicamente adibito a zona di rimessaggio dei cavalli, poi diventato parcheggio degli utilizzatori del palazzo. Col nuovo progetto la corte diventa spazio multifunzionale restituito alla città, luogo di eventi, meeting e ritrovo.

La reception dell’albergo è stata collocata all’ultimo piano, nella porzione architettonica più significativa dell’edificio costituita dalla cupola. Il restauro conservativo dello spazio ha riportato alla luce gli intonaci originali, oltre che le strutture metalliche che sostengono l’intera calotta ottagonale, da cui si può godere di una vista a 360 gradi unica su Milano.

Qui il sistema di illuminazione interna trova la massima efficacia, esaltando strutture e superfici lignee dell’interno partendo dal basamento della cupola per tutto il suo sviluppo, con l’obiettivo di rispettare ed enfatizzare l’aspetto storico.

In copertina: Palazzo Cordusio © Gran Melià

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Luigi Rucco
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