01-07-2020 Federica Maria 3 minuti

La Regione Siciliana presenta il concorso per la sua nuova sede direzionale a Palermo

Cercasi “professionisti di talento e di chiara fama”. Sede unica per razionalizzare il sistema

«Siamo convinti che il concorso di progettazione sia l'unica procedura che può garantire risultati di qualità realizzando opere di buona architettura e contribuendo, allo stesso tempo, a migliorare il volto delle nostre città»

Francesco Miceli

È ufficiale: il progetto della nuova sede Regionale Siciliana nascerà da un concorso. È stato firmato presso la sede del Dipartimento regionale Tecnico, il protocollo di intesa per la progettazione del nuovo centro direzionale della Regione Siciliana da realizzarsi a Palermo, al quale seguirà il bando ufficiale sulla piattaforma del Consiglio Nazionale degli Architetti. 
L’impegno è stato sottoscritto tra lo stesso Dipartimento, il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc) e l'Ordine degli architetti di Palermo. Si tratta del secondo concorso di progettazione lanciato dalla Regione Siciliana, dopo il bando pubblicato a gennaio per la nuova Cittadella giudiziaria di Catania.

Si prevede un investimento di circa 425 milioni di euro, di cui 270 destinati all'esecuzione dei lavori. La struttura ospiterà tutti gli uffici principali dell'amministrazione.
«Un altro passo avanti – commenta il governatore Nello Musumeci – sulla strada della realizzazione del Centro direzionale di Palermo. Prende sempre più corpo, infatti, quella che può essere definita una vera e propria sfida del mio governo per accorpare tutte le attività della Regione in un unico sito. L'obiettivo principale è quello di rendere un servizio ottimale alla collettività, sia dal punto divista del comfort che della logistica».
«In seguito alle direttive congiunte emanate dagli assessori regionali Marco Falcone e Gaetano Armao – afferma il dirigente generale del dipartimento tecnico Salvatore Lizzio – le attività amministrative della Regione Siciliana, attualmente dislocate in svariate sedi in locazione sparse su tutto il territorio, verranno accorpate. La scelta del Presidente Musumeci di puntare a un unico luogo, dove centralizzare tutte le funzioni pubbliche, garantirà una maggiore efficienza dei servizi resi al cittadino». Inoltre, aggiunge Lizzio «Il ricorso alle procedure concorsuali garantisce trasparenza e massima concorrenza e stimola la partecipazione di professionisti di talento e di chiara fama, rilanciando la centralità del progetto nei processi di trasformazione del territorio».

Il concorso per il nuovo Centro direzionale sarà finalizzato all’acquisizione del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’opera. Il centro sorgerà su via Ugo La Malfa, ora occupata dai vecchi uffici dell’Ente minerario siciliano. Al vincitore, «previo reperimento delle risorse» come si precisa nel documento, saranno affidate anche le fasi successive della progettazione, fino al livello esecutivo. Il dipartimento regionale tecnico, assumerà il ruolo di stazione appaltante, mentre quello di responsabile unico del procedimento verrà affidato al dirigente generale del dipartimento dell'Energia, Salvatore D’Urso. La Regione, in merito alle procedure da adottare, si avvarrà anche della consulenza tecnico-amministrativa della Cassa depositi e prestiti, in virtù di un precedente accordo sottoscritto dal presidente Musumeci e dall'amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo.

«Nel corso del mandato corrente – sostiene il vicepresidente siciliano del Cnappc, Rino La Mendola – stiamo promuovendo sul territorio italiano la diffusione del concorso di progettazione a due gradi, quale strumento ideale per produrre architettura di qualità. In questo contesto, siamo ben lieti di supportare, con la nostra piattaforma, l'iniziativa del governo regionale, che si è dimostrato sensibile al tema dei concorsi e impegnato nell'apertura del mercato dei lavori pubblici ai liberi professionisti. Infatti, grazie ai bandi tipo redatti dalla Regione, e pubblicati a dicembre 2018, sono stati lanciati non solo i concorsi, ma anche gli incarichi ordinari ai liberi professionisti, per i quali abbiamo registrato, nel corso del 2019, un incremento pari al 64% rispetto all'anno precedente».

«Siamo pienamente soddisfatti poiché si tratta di un'opera importantissima per Palermo – conclude Francesco Miceli, Presidente dell'Ordine degli Architetti di Palermo – e siamo convinti che il concorso di progettazione sia l'unica procedura che può garantire risultati di qualità realizzando opere di buona architettura e contribuendo, allo stesso tempo, a migliorare il volto delle nostre città. Come Ordine degli architetti di Palermo continueremo a impegnarci affinché il concorso di progettazione divenga obbligatorio per la realizzazione di tutte le opere pubbliche».

In copertina: studi compiuti su un mockup dell’edificio attuale 

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Federica Maria
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