24-02-23 I Paola Pierotti | Lettura : 3 Minuti
Veloccia: Insieme ai privati per disincagliare progetti e aree ferme da anni
passato il tempo degli annunci alla “città dei giovani” o alla “città della scienza” di veltroniana memoria. Ma nessuno ha più bisogno nemmeno di una narrazione negativa che scava alla ricerca di soli problemi. Roma ne ha tanti da risolvere. «Interi quartieri dell’estrema periferia – racconta l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia a thebrief – hanno strade private fuori norma, mancano le infrastrutture primarie, come fogne o acqua potabile, la cui assenza priva migliaia di cittadini della stessa dignità di sentirsi pienamente romani». Questa ansia, pathos, nel restituire piena cittadinanza ad una Roma “esclusa”, non è in contrasto con la necessità, ugualmente urgente, di alzare lo sguardo ed immaginare grandi progettualità. Il rammendo della periferia, per dirla alla Renzo Piano, convive con il disegno di una città moderna ed ambiziosa, due facce della stessa medaglia, su cui poggia l’azione dell’amministrazione Gualtieri.
E l’incontro di queste due strategie avviene anche con «ambiziosi progetti anche nelle periferie. Fondi e grandi investitori coadiuvati dall’Amministrazione – racconta l’assessore Veloccia – stanno intervenendo e rilevando progetti incagliati del passato e provando a rimetterli in moto. Non ci sono solo nuove progettualità, la sinergia con il privato in questi mesi è virtuosa anche per l’acquisizione di progetti fermi da anni: da Piazza dei Navigatori all’ex Residence Bravetta».
Roma prossima è quella dello stadio: la Giunta di Roma Capitale ha riconosciuto il pubblico interesse allo studio di fattibilità per il nuovo stadio della A.S. Roma e ha inviato la delibera all’assemblea capitolina che dovrà approvarlo. Tor Vergata fa i conti con l’incompiuta di Santiago Calatrava aspettando il Giubileo e traguardando l’Expo, potendo contare in questi mesi anche sul passaggio di gestione dall’Università al Demanio, ma è soprattutto su progetti incagliati nel tempo come gli ex Mercati Generali o il recupero dell’ex Fiera di Roma che i riflettori si possono accendere per chi guarda alle opportunità imprenditoriali possibili. «Dovrebbe essere la volta buona – commenta l’assessore Veloccia – abbiamo tenuto invariato quanto concordato dalla delibera della precedente giunta, e stiamo lavorando perché si avvii finalmente (dopo annunci che si sono susseguiti in tutte le ultime amministrazioni, ndr) la fase di progettazione: un concorso internazionale per il masterplan che sarà indetto direttamente dal fondo Orchidea di Unicredit (nella compagine non ci sono quote di proprietà pubblica da quando Investimenti spa ha lasciato completamente la partita, ndr)».
Roma domani e Roma di oggi. L’hotellerie è il settore più in fermento: dal cantiere del nuovo Minerva sviluppato da Arsenale al nuovo Four Seasons della Capitale, per il quale il fondo Millennium Luxury di Dea Capital ha comprato lo storico Palazzo Marini a Roma per 165 milioni di euro sei mesi fa. Diversi i cantieri in via Veneto ma anche a ridosso di Termini verso via Cavour, intanto il Mandarin Oriental Hotel Group ha scelto come location i Villini Liberty di via Piemonte, un tempo di Unicredit.
La mappa delle opportunità a Roma è tutta da scrivere: carta che la Capitale si può spendere proprio mentre Milano ha praticamente allocato il destino delle sue occasioni di valorizzazione più ambite.
La partita è aperta e il pubblico non nasconde le sue aspettative: «ci deve essere un’evoluzione di chi investe a Roma, deve avere competenze ed abitudine a competere su piazze internazionali ed essere all’altezza delle sfide della modernità: in primo luogo rigenerazione urbana senza consumo di nuovo suolo». Vanno superati sistemi di lobby personali che per anni hanno appesantito il mercato. La strada è avviata per Veloccia e la dimostrazione è data dal fatto che «sono decine i soggetti che stanno acquisendo asset importanti, e sono in gran parte orientati alla riconversione del patrimonio esistente».
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