Edifici alti in Italia: è una questione di consumo di suolo, accessibilità ed efficienza
Edifici alti in Italia: è una questione di consumo di suolo, accessibilità ed efficienza
Alla 14esima edizione di Tall Buildings di Guamari, carrellata dei landmark italiani
Possono essere gli edifici alti motori di rigenerazione urbana e per contrastare il consumo di suolo? A che punto è l’Italia? A queste domande, e tante altre, ha cercato di rispondere il 14esimo convengo Tall Buildings, organizzato da Aldo Norsa e la società Guamari, che si è tenuto il 26 giugno alla Triennale di Milano. «Costruire in altezza è una necessità che va vista anche in un’ottica di riduzione dei divari – ha detto Stefano Boeri, presidente di Triennale in merito al potenziale degli edifici alti per affrontare le disuguaglianze nei centri urbani – rendendo quello che si costruisce accessibile a tutti, per esempio introducendo anche il tema della prefabbricazione, che è fondamentale e al quale il nostro Paese non può evitare di guardare».
Ed è stato Jacopo Palermo, associate partner di TEHA Group (The European House – Ambrosetti), che ha una sua community dedicata proprio alla rigenerazione urbana, a dare alcuni numeri sul tema: prima di tutto l’Italia è il quinto peggior performer nell’Ue, con una percentuale di suolo consumato pari al 7,14% del territorio nazionale (la media europea è del 4,2%); oltre il 70% della popolazione vive in aree urbane, proiettata a divenire l’80% nel 2050, che inevitabilmente richiederà di ripensare temi come densità, spazi verdi e mobilità sostenibile. Inoltre, su 20 città europee dove i cittadini hanno percepito un peggioramento della qualità della vita negli ultimi cinque anni, 19 sono italiane.
Due sono le conseguenze: «porsi il problema di come fare rigenerazione urbana, affinché siano percepite una migliore qualità della vita e un livellamento delle differenze sociali» ha detto Palermo, e «creare valore con la rigenerazione, realizzando quartieri smart e migliorando l’attrattività tra aree metropolitane oggi in competizione». Quale quindi lo spazio per i tall building? «Gli edifici alti possono dare un contributo – conclude – sono un modo per creare dei landmark territoriali, e i progetti che li includono posso creare luoghi iconici di attrazione».
Per conformazione, tessuto urbano e densità, sembra che le nostre città, stando agli ospiti dell’evento, non siano un territorio così fertile per la costruzione di questi edifici. In un excursus della Penisola e tra i progetti presentati, c’è Palazzo Pietro Micca (fino al 2014 sede della Direzione generale della Rai) di Torino, nell’area di Porta Susa, acquistato da Ipi nel 2021 e oggi in fase di bonifica e strip out, con i lavori che stanno procedendo più a rilento del previsto, come ha detto il direttore generale Paolo Benedetto, intervenuto all’evento.
Oltre 70 metri di altezza, 18 piani fuoriterra, per un progetto firmato da Carlo Ratti Associati e che punta a riqualificare anche una quota parte del quartiere. A Torino è in corso anche la revisione del Prg dopo quasi 40 anni. «La sfida – ha detto l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni – è quella di tenere insieme i principi fondanti del vecchio Piano Gregotti-Cagnardi, che ha subito 333 varianti e più di 40 deroghe, con la città di oggi, e che possa e debba guidare anche l’arrivo di edifici alti».
Diversa la situazione per Milano e Roma. Se il capoluogo lombardo, dopo dieci anni di crescita, ha subito una battuta d’arresto per le inchieste della procura, la Capitale sta vivendo una stagione di rilancio
grazie anche ai fondi del Pnrr e a quelli piovuti sulla città per il Giubileo della Chiesa cattolica. E gli edifici alti? A Milano i grattacieli ci sono, ma il blocco delle autorizzazioni per edifici superiori ai 25 metri – che in teoria richiederebbero un piano attuativo – ha di fatto fermato le nuove costruzioni per due anni.
Oggi, ha detto l’avvocato Giudo Alberto Inzaghi, founding partner dell’omonimo studio legale, in attesa che la giustizia faccia il suo corso il Comune ha dovuto riorganizzare gli uffici, in via anticipata alla variante del nuovo Pgt, con una struttura dedicata ai piccoli piani attuativi, che possano essere approvati in un periodo inferiore all’anno per gli interventi più alti di 25 metri e più densi di tre metri cubi. «Una soluzione milanese – ha detto Inzaghi – rimbocchiamoci le maniche e superiamo questo ostacolo» che ha ricevuto dal mercato una risposta positivamente inaspettata.
Diversa l’opinione su Roma da parte di Nicolò Rebecchini, presidente di Ance Lazio, che sebbene abbia sottolineato un miglioramento della città rispetto a cinque anni fa, ha lamentato la mancanza di quel «patto tra forze sociali, culturali, finanziarie, economiche e politiche» che c’è stato a Milano. Rispetto al piano regolatore generale del 2008, la città oggi «si è svuotata di tante funzioni e va ripensata», augurandosi un cambiamento di trend.
Tra i progetti in corso più significativi nella Capitale figura quello delle Torri Ligini all’Eur, costruite nel 1961 e dall’iter non poco travagliato e dove, come ha spiegato Sonia Calzoni di Calzoni Architetti, dovrà trasferirsi una sede delle Ferrovie dello Stato (così si è detto all’evento milanese, ma a Roma diversi sono i rumors, ndr). Un concorso indetto nel 2015 dall’allora società Alfiere spa, che deteneva le strutture (oggi sono di Cdp Real asset sgr), e vinto, appunto, da Uno-A Architetti Associati (capogruppo mandataria), con Sonia Calzoni e Beema. «È un progetto innovativo dal punto di vista tecnico-funzionale, con l’obiettivo di farlo diventare un edificio contemporaneo» ha spiegato l’architetta.
Plauso generale invece per l’amministrazione Manfredi (si legga l’approfondimento su thebrief) a Napoli, che «sta aprendo nuovi orizzonti, con una chiara attività di cura del patrimonio costruito e dello spazio pubblico» ha detto Ferruccio Izzo dell’Università Federico II, riferendosi anche al centro direzionale nella periferia est della città, progettato da Kenzo Tange negli anni ’80 e mai completamente integrato con il resto della città.
Su una delle due ex torri Enel presenti nel distretto, alte 120 metri, è al lavoro la società Bono Ingegneria con progetto di riqualificazione che vedrà realtà imprenditoriali insediarsi nei nuovi uffici, come già successo per Mermec, la più grande holding privata italiana di alta tecnologia. Ma è stato il progetto per Napoli Porta Est e le sue due torri per la nuova sede della Regione Campania, un concorso vinto da Zaha Hadid Architects lo scorso gennaio, a rappresentare un esempio di edifici alti e di rigenerazione nel capoluogo campano. Un progetto che per Filippo Innocenti, director dello studio inglese, «rappresenta un’opportunità per creare una nuova, fortissima identità, per lo sviluppo di questa parte della città».
L’intervento prevede la realizzazione del nodo intermodale complesso di Napoli Garibaldi-Porta Est e la rigenerazione urbana delle aree ferroviarie con la progettazione della sede della Regione. All’ultimo piano della torre nord è previsto un livello destinato agli abitanti di Napoli con un osservatorio, come estensione dello spazio pubblico al piano terra. Importante anche la sostenibilità, con l’impiego di sistemi passivi per la protezione da agenti atmosferici, come già fatto in precedenza da Zha per la stazione Av di Afragola. «L’architettura ha la capacità di potersi rendere rilevante per le città, per le popolazioni, per i cittadini, e per questi ultimi di riconoscersi nell’architettura e di sentirsi da essa rappresentarli istituzionalmente» ha poi aggiunto, facendo sempre riferimento alla capacità di alcune opere di farsi icone territoriali.
Le precedenti edizioni di Tall buildings:
Edizione 2024: Grattacieli sì o no. Il valore del progetto e i suoi impatti su mercato e città
Edizione 2023: Tall buildings, l’importanza di valorizzare lo spazio pubblico
Edizione 2021: Grattacieli, le nuove sfide della professione per una Milano del futuro
In copertina: © Adobe Stock

Architettura ArchitetturaChiECome Arte Città Concorsi Culto Cultura Design Energia Festival Formazione Futuro Hospitality Housing Industria Ingegneria Italiani all'estero Legge architettura Libri Masterplanning Milano Mipim Norme e regole Premi Progettazione Real estate Retail Rigenerazione Urbana Salute Scommessa Roma Scuola Sostenibilità Spazi pubblici Sport TEHA Trasporti Turismo Uffici